Balzano del 18,8% le esportazioni Made in Italy in Russia nel mese precedente la scure delle sanzioni dell’Unione Europea che hanno colpito soprattutto i beni di lusso particolarmente apprezzati dal Paese di Putin. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul commercio estero in Russia sulla base dei dati Istat a Febbraio che evidenziano peraltro un boom del 252,2 % delle importazioni in Italia da Mosca.
Il risultato – sottolinea la Coldiretti -è un saldo commerciale negativo per l’Italia nel mese pari a 2,1 miliardi determinato dalle tensioni internazionali culminate nell’invasione dell’Ucraina scattata il 24 febbraio. Un deficit che potrebbe diminuire drasticamente con il braccio di ferro in corso sulle forniture di gas.
Le sanzioni dell’Unione europea scattate a marzo, oltre al blocco dell’import di acciaio, hanno colpito – riferisce la Coldiretti – anche i consumi e le abitudini dell’elite russa che ama il lusso europeo come prodotti della moda, automobili costose e vini di pregio.
Tra i prodotti alimentari Made in Italy più venduti nel Paese di Putin – precisa la Coldiretti – ci sono infatti prodotti come il vino e gli spumanti per un valore attorno ai 150 milioni di euro, il caffè per 80 milioni di euro, l’olio di oliva per 32 milioni di euro e la pasta per 27 milioni di euro. In particolare l’Italia – riferisce la Coldiretti – è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna, ed ha registrato nel 2021 un boom della domanda di spumanti a partire da Prosecco e Asti ma tra le denominazioni più apprezzate ci sono anche i vini Dop toscani, siciliani, piemontesi e veneti.
Secondo l’analisi Coldiretti, la scelta di impedire, con le sanzioni Ue per la guerra in Ucraina, sole le vendite di prodotti sopra il valore di 300 euro ad articolo va a colpire una selezione ristretta di vini italiani (con l’esplicita esclusione del solo Prosecco), come ad esempio alcune bottiglie di Sassicaia, Barolo, Amarone, Brunello di Montalcino che possono in alcuni casi superare il limite. A rischio anche il pregiato tartufo italiano particolarmente apprezzato dai russi con un aumento delle esportazioni del 53% per un valore di ben 30,2 milioni di euro, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat nel 2021 sugli effetti della blocco all’esportazioni di beni di lusso verso la Russia nell’ambito del quarto pacchetto di misure adottate pubblicate dal Regolamento (Ue) 2022/428.
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