Arriva il primo fiore green, con un sigillo che ne garantisce la sostenibilità delle produzioni, dall’uso di biomasse per riscaldare le serre al risparmio idrico, fino all’impiego di materiali a km zero per la terra dei vasi. L’obiettivo è estendere il sigillo di garanzia Firmato dagli agricoltori italiani (Fdai) dagli alimenti ai fiori, come garanzia della trasparenza della filiera produttiva in ogni sua fase, da un prezzo giusto alla sostenibilità, all’etica nei rapporti per garantire il giusto valore alla qualità della produzione italiana.
Un’attenzione particolare viene data all’aspetto green, con una serie di soluzioni che assicurano il rispetto per l’ambiente. Si va dall’uso delle biomasse per alimentare gli impianti di riscaldamento delle serre – continua Coldiretti – al fotovoltaico per assicurare l’energia necessaria al rinfrescamento, fino alla soluzione del “flusso/riflusso” per ottimizzare e limitare l’impiego dell’acqua.
L’utilizzo di materiale legnoso a km zero nel substrato dei vasi assieme alla terra consente di sostituire l’uso della torba e della fibra di cocco. Ma si sta anche lavorando sulla sperimentazione di produzione di vasi compostabili, fatti in mater bi, la bioplastica ottenuta dal mais grazie alla ricerca di Novamont.
Un esempio di come il florovivaismo nazionale sia oggi – ricorda Coldiretti – un modello a livello europeo e mondiale in tema di sostenibilità, senza dimenticare il ruolo crescente di tutela della salute dei cittadini, soprattutto nelle aree urbane dove le piante contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria assorbendo CO2 e riducendo l’inquinamento.