Filiera agricola tutta italiana
La Filiera agricola tutta italiana è il progetto Coldiretti per valorizzare e promuovere il vero prodotto agricolo Made in Italy. Gli obiettivi sono assicurare una giusta remunerazione a chi produce, garantire sicurezza, origine, genuinità e qualità ai consumatori italiani, esaltare i primati e le distintività dei nostri territori, portando un accrescimento del patrimonio complessivo del nostro Paese.
Sostenibilità
Il legame con il territorio e la distintività fondata su un mix unico e irripetibile di asset (cibo, cucina, arte, cultura, turismo, paesaggio) rappresentano la vera leva competitiva con cui il Made in Italy può affrontare i mercati globali. Tale patrimonio viene però messo a rischio dalla mancanza di trasparenza che favorisce chi spaccia per italiani prodotti che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. Un furto di valore e identità che può essere evitato solo garantendo l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti in commercio.
Territorio / Distintività (Cibo Trasparente)
L’attenzione alla sostenibilità ambientale nel processo produttivo ha permesso all’agricoltura italiana di diventare la più green d’Europa. Una rivoluzione che dalle campagne si è estesa alla spesa di tutti i giorni, generando nuovi modelli di consumo basati sui concetti di chilometro zero, stagionalità e biodiversità, grazie allo sviluppo della rete di vendita diretta di Campagna Amica.
Multifunzionalità
La multifunzionalità dell’impresa agricola è la sua capacità di produrre non solo cibo ma anche servizi ai cittadini. Ne sono un esempio l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, le attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agribenessere, la cura del paesaggio, la produzione di energie rinnovabili.
No ogm
Gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma perseguono soprattutto un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del Made in Italy. Da qui la lungimirante scelta dell’Italia di vietare sul suo territorio la coltivazione di Ogm, come avviene in 23 Paesi sui 28 dell’Unione Europea.