Per il terzo mese consecutivo cala in Italia la produzione alimentare che fa segnare una riduzione dello 0,6% a settembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione industriale a settembre. Una frenata preoccupante nella preparazione delle scorte per il Natale in cui tradizionalmente – sottolinea la Coldiretti – si verificano i valori più elevati di consumi alimentari di tutto l’anno.
Si tratta di un risultato che è anche il frutto di un profondo cambiamento nella scelta dei luoghi di acquisto con il calo delle vendite in tutte le diverse forme di dettaglio tradizionale tranne i discount alimentari in cui la spesa incrementa dell’1,5% a settembre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’aumento delle vendite alimentari nei soli discount conferma l’importanza di aver scongiurato nella manovra il previsto aumento dell’Iva per non cadere in una pericolosa fase di recessione, ma rappresenta anche il segnale della fase di difficoltà in cui versano molte famiglie italiane.
Il problema – rileva Coldiretti – è che dietro la spesa low cost si nascondono spesso ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi. La spesa alimentare – conclude la Coldiretti – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 244 miliardi ed è quindi un elemento fondamentale per la ripresa dell’economia.
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