Nasce il bosco che mangia smog e salva il clima anche dalle ondate di calore nella Capitale dove sono stati piantati tremila alberi con l’avvio del grande progetto di forestazione nel Parco Regionale Urbano di Aguzzano che si estende per 52 ettari a fianco della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene. L’iniziativa pilota da ripetere in altre realtà è stata realizzata nell’ambito della Campagna “Foresta Italia”, da Rete Clima con Coldiretti e partner privati per onorare la Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) del 22 Aprile promossa ormai oltre cinquant’anni fa dalle Nazioni Unite. In questa occasione viene lanciato da Coldiretti e Rete Clima un appello alle Città italiane per mettere a disposizioni aree dove creare nuove foreste urbane, con lo scopo di aumentare la naturalità dei territori e le connessioni ecologiche locali, per ridurre le emissioni di CO2, migliorare la qualità dell’aria, favorire la biodiversità, ridurre le temperature e proteggere dalle ondate di calore eccezionali rilevate da Copernicus nel Sud dell’Europa che nel 2022 ha avuto il numero più alto mai registrato di giorni con stress termico molto forte.
Si tratta – spiegano Coldiretti e Rete Clima di alberi da filiera 100% italiana, che rispettano la biodiversità e le peculiarità locali, con la garanzia di una cura anche nelle fasi successive alla piantagione. Gli alberi e gli arbusti sono stati scelti infatti tra le specie tipiche e autoctone, tra cui la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino.
La messa a dimora di nuovi alberi è importante per affrontare il problema della ridotta disponibilità di spazi verdi nelle città dove si dispone di appena 33,8 metri quadrati di verde urbano per abitante, puntando su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione. La situazione infatti è peggiore nelle metropoli dove i valori vanno dai 17,1 di Roma, dai 17,8 di Milano ai 22,2 di Firenze, dai 42,4 di Venezia ai 9,2 di Bari, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.
Il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti.
Senza dimenticare che in una situazione di cambiamenti climatici con ondate di calore sempre più intense e persistenti – evidenziano Coldiretti e Rete Clima– è strategica la presenza e la gestione del verde urbano tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Gli alberi infatti – continuano Coldiretti e Rete Clima – rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza
“Piantare alberi è un investimento sul futuro – ha dichiarato Ettore Prandini, Presidente Coldiretti – per questo come Coldiretti siamo felici di collaborare con Rete Clima nel sensibilizzare tutti gli italiani. Crediamo che possa essere un’opportunità di educazione ambientale e di cura del Pianeta, così come una possibilità economica per i nostri vivaisti forestali privati. Puntare sulla filiera 100% italiana garantisce alla biodiversità locale di crescere e alle nostre città di avere un alleato in più contro l’inquinamento. E puntiamo sulla giusta retribuzione delle piante, nel massimo rispetto della legge contro le pratiche sleali”.
“Gli interventi di forestazione della Campagna Foresta Italia – afferma Paolo Viganò, Presidente di Rete Clima – nascono dalla volontà delle aziende di contribuire, con azioni concrete ed efficaci, alla tutela ambientale. Le attività di forestazione che portiamo avanti con Coldiretti prevedono la piantagione e coltivazione per tre anni di piante autoctone, appartenenti a diverse specie arboree e arbustive, tipiche della zona. Le piante sono prodotte nei vivai locali perché lo scopo dei progetti è anche quello di valorizzare la filiera florovivaistica italiana. Tutte le piante sono inoltre accompagnate da passaporto fitosanitario, che garantisce il controllo, la tracciabilità e l’assenza di malattie la cui diffusione potrebbe causare gravi danni economici ed ambientali”.
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