Per difendere il paesaggio è necessario fermare il fenomeno del consumo di suolo e del dissesto idrogeologico che vede oggi quasi un quinto del territorio italiano (18%) classificato come ad alto rischio di frana e alluvione, aggravando gli effetti del maltempo e dei cambiamenti climatici, con gravi ripercussioni per l’economia e la vita delle persone. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base di dati Ispra, in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal Ministero della Cultura, che si celebra il 14 marzo.
Su una superficie nazionale di 302.068 km2 sono ben 55.609 i km2 classificati tra le aree a maggiore pericolosità di frane e alluvioni, dove risiedono quasi tre milioni e mezzo di famiglie. Un fenomeno – denuncia Coldiretti – spinto dall’erosione di terra fertile e dalla copertura artificiale del suolo che fa sparire in Italia due terreni agricoli al giorno, secondo una stima Coldiretti su dati Ispra.
Il risultato è che nell’ultimo mezzo secolo è scomparsa una superficie agricola pari a 12 milioni di campi da calcio, causando lo spopolamento delle aree interne e montane e facendo mancare quel quotidiano presidio garantito dagli agricoltori che assicurano una costante manutenzione del territorio, l’argine più efficace al pericolo dissesto.
Da qui l’importanza di accelerare – rileva Coldiretti – sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio.