Serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme che hanno raggiunto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli ma anche ucciso animali ed è calamità con danni incalcolabili all’agricoltura negli oltre 20mila ettari andati a fuoco. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dei devastanti incendi che hanno colpito la Sardegna in diverse località dell’Isola, soprattutto nell’Oristanese.
Ai costi economici e sociali si somma una vera catastrofe ambientale con lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo in aree dove – sottolinea la Coldiretti – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali. Un disastro sotto ogni punto di vista – afferma la Coldiretti – con la distruzione totale delle erbe e delle essenze che sono alla base dell’alimentazione di pecore e mucche. Per ogni bosco andato in fiamme – precisa la Coldiretti – ci sono danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo.
Se certamente il divampare delle fiamme nella macchia mediterranea è favorito dal clima anomalo con alte temperature e afa, a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La Coldiretti è impegnata in una capillare azione di monitoraggio e assistenza ad agricoltori e allevatori ai quali chiede di agire con massima cautela e ringrazia tutte le forze impegnate nelle operazioni di spegnimento coordinate dalla Protezione civile.
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