Gli additivi sono sostanze usate fin dall’antichità per migliorare la qualità del cibo, la sua palatabilità o migliorarne la conservazione. Nel tempo il numero di queste molecole è aumentato sensibilmente in tipologia e quantità di utilizzo; attualmente vi sono diverse migliaia di additivi a disposizione dell’industria alimentare, e se ne stima un consumo medio annuo di circa 5 kg pro-capite.
Alcune persone affette da specifiche allergie o intolleranze possono risultare sensibili a determinanti additivi, quali alcuni coloranti o solfiti. Alcune di queste molecole infatti possono determinare reazioni di tipo allergico, o più frequentemente da intolleranza alimentare di tipo farmacologico. Anche per questo esiste una specifica regolamentazione dell’etichettatura degli alimenti che ne impone l’esplicita indicazione sul prodotto, in base alla loro classificazione (solitamente la lettera E seguita dal nome della molecola).
Le principali tipologie di additivi sono:
- Coloranti, sia naturali (clorofilla, carotenoidi, antociani) che artificiali (come il giallo di tartrazina, il rosso cocciniglia, etc.). Il giallo di tartrazina, ad esempio, può provocare sintomi come asma e orticaria.
- Conservanti, utilizzati per migliorare la conservazione del cibo prevenendo la crescita di batteri. Possono provocare intolleranze, ad esempio, i solfiti (anche antiossidanti), i sorbati, i benzoati, p-indrossibezoati, che possono provocare asma, i nitriti e i nitrati di sodio, che possono portare a cefalee e vasodilatazione.
- Antiossidanti, tra cui i più usati sono i solfiti sottoforma di sodio metabisolfito, principalmente per la conservazione dei vini ma presenti anche in birra, succhi di frutta, altre bevande, formaggi, frutta secca, salse; possono dare asma, prurito, angioedema, rinosinusite.
- Esaltatori di sapidità, tra cui il più noto e utilizzato è il glutammato di sodio, presente in carne in scatola e dadi da brodo, che può portare a crisi respiratorie, sudorazione, crampi addominali.
- Dolcificanti, tra cui i principali sono aspartame, saccarina e sorbitolo; quest’ultimo, usato nelle caramelle e nelle gomme da masticare, può dare flatulenza e diarrea, mentre l’eventuale tossicità dell’aspartame è tutt’ora oggetto di controversie e indagine scientifica.
- Addensanti, fra cui la gomma arabica, utilizzata ad esempio nella preparazione di dolci, caramelle, gelati, conserve, succhi, formaggi spalmabili, e che può provocare eczemi, rinite e orticaria.
Le allergie e le intolleranze da additivi sono tutt’ora poco note, sia circa gli effetti precisi sulla salute sia riguardo il reale impatto sulla popolazione; sono quindi oggetto della ricerca scientifica, e i limiti e le quantità massime consentite vengono ridefinite in base ai progressi ottenuti. Per la loro valutazione in seno alla Comunità Europea se ne occupano gli specifici comitati di EFSA.
Ulteriori informazioni nelle sezioni del sito Additivi e Allergeni
Fonti:
Buonsanti, G. – Le intolleranze e le allergie alimentari, Edizioni Biomedit – http://www.biomedit.it/