Lunedì scorso la maggior parte dei Ministri dell’agricoltura degli Stati UE hanno convenuto: meglio migliorare la proposta esistente sul biologico che ripartire da zero.
La Commissione ha recentemente chiarito che dà sei mesi di tempo al Parlamento europeo e agli Stati membri per negoziare un accordo- diversamente, sarà necessario ripartire da zero, con una nuova proposta.
Ricordiamo come la Commissione volesse migliorare il regime Bio in Europa, per renderlo ancora più serio- con ad esempio, regole ferree per separare i produttori bio da quelli convenzionali e un miglioramento del quadro dei controlli- presto criticato però per la rigidità introdotta.
Uno degli aspetti chiave riguarda i tempi: con una bozza nuova, servirebbero comunque altri 18 mesi –mentre migliorare quella attuale sarebbe a tutti gli effetti meno time consuming.
Gli austriaci sono però contrari alla normativa tal quale- che avrebbe già fatto danni al settore-supportati dai soli danesi.
I punti su cui si dice siano possibili i miglioramenti – e che comunque registrano divisioni-riguardano:
– controlli: le soglie tecniche di contaminazione accidentale sono in discussione. Si teme che una contaminazione accidentale con fitosanitari possa portare ad una de-classificazione di aziende in tutto e per tutto condotte come BIO.
– controlli: la Commissione propone di passare ad un sistema basato sul rischio, oltre il sistema di controlli automatici attualmente in vigore. Questo implica migliorare l’efficienza e i costi del sistema, ma con possibili rischi.
– controlli: dubbio se mantenerli separati, o-come da proposta della Commissione- includerli
–materiale non bio come sementi o progenitori (in caso di allevamenti): dubbio se possa essere consentito o meno;
-le aziende in doppio regime– sia biologico che convenzionale, per consentire maggiori margini di flessibilità imprenditoriale. Qui la lotta è tra “puristi”, che vorrebbero il BIO come regime esclusivo, e invece i “possibilisti”, che considerano come una azienda non debba essere vincolata ad un solo schema- magari ammettendo una sola coltura per regime, al fine di evitare frodi potenziali.
La presidenza italiana ha ricevuto congratulazioni per il lavoro svolto, mentre la delegazione slovena ha chiesto una riserva circa l’uso delle nanotecnologie-che dovrebbero essere impedite nel bio.