Con una recente nota interpretativa, il Ministero della Salute ha chiarito alcuni aspetti circa l’utilizzo dei lamponi- in particolare, dei chetoni (che ne rappresentano un naturale costituente)- negli integratori alimentari. In particolare il Ministero non ammette un uso degli estratti dei lamponi in quanto tali- in ragione della mancata registrazione dei chetoni come Novel Food-bensì consente l’utilizzo del lampone n quanto tale.
Il lampone in frutto (Rubus idaeus L) infattti, è già contemplato negli allegati del decreto 27 marzo 2014 che ha aggiornato il DM 9 luglio 2012 sulle sostanze e i preparati vegetali ammessi all’uso negli integratori.
Ai sensi del quadro normativo vigente:
– i preparati e gli estratti di frutto di lampone che hanno fatto registrare una storia di consume tradizionale possono essere impiegati negli integratori come ingredienti con il titolo di chetoni che ne deriva;
– i chetoni tal quali non possono essere impiegati come ingredienti perché vanno considerati novel food.
Secondo i dati disponibili il tenore naturale di chetoni nel frutto è molto basso, tra 0,009 e 4,3 mg/kg.
Nella tradizione alimentare ed erboristica italiana infatti i frutti di lampone sono consumati freschi oppure sotto forma di sciroppo, succo o gelatina piuttosto che in forma di estratti. La FSA del Regno Unito, dopo aver raccolto informazioni per fare il punto della situazione, ha concluso che non sono da considerare novel food quelli del frutto preparati con acqua o con il 20% di etanolo (1:4 etanoloacqua).
No a pubblicità ingannevole su estratti , sì a lamponi al naturale
Il Ministero prende atto anche di indirizzi in pubblicità che possono risultare ingannevoli e lesivi addirittura della salute umana, in mancanza di una approvazione dei chetoni come Novel Food.
Sulla base delle notifiche pervenute e considerando che in pubblicità si arriva a rivendicare un elevato tenore di chetoni per prodotti privi in etichetta di indicazioni sulla titolazione dell’estratto impiegato come ingrediente, si è ritenuto di dover definire il tenore di chetoni ammissibile per la sua derivazione naturale in estratti che per la loro tipologia e il conseguente profilo compositivo non si configurano come novel food.
A tal fine, il Ministero competente conclude che:
“tenuto conto della variabilità nelle piante del contenuto di “sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”, per essere considerato di derivazione naturale il tenore di chetoni in estratti idroalcolici di frutto di lampone non deve risultare superiore a 50 mg/kg (0,005%).
Conseguentemente le imprese titolari di integratori contenenti derivati del frutto di lampone con un tenore in chetoni non in linea con quanto sopra indicato sono tenute a conformare i prodotti a partire dalle produzioni avviate dal 2016.”