L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha reso noto la vaccinazione orale si è dimostrata efficace nel contenere la rabbia entro la fauna selvatica- volpi e procioni sono i principali vettori del batterio in Europa. Con una propria Opinione scientifica, Efsa sottolinea come la rabbia si manifesti a partire dalla fauna selvatica per poi trasferirsi agli animali domestici.
Debellare la rabbia è un obiettivo primario per la sicurezza produttiva europea. I casi riferiti negli animali selvatici dell’UE sono scesi da 3 748 nel 2003 a 215 nel 2014, mentre quelli riferiti negli animali domestici sono scesi da 800 a 65 nel 2014. La volpe è il principale bacino della rabbia, ma il cambiamento climatico ha favorito la diffusione del cane procione quale agente di trasmissione. Sono quattro i vaccini orali che si sono rivelati effiaci.
Nel 1997, l’Italia è stata dichiarata un paese indenne dalla rabbia, ma le campagne di vaccinazione sono state effettuate fino al 2004. Alla fine del 2008, però, la rabbia è stata rilevata di nuovo nella parte nord-est del paese, in una zona al confine con la Slovenia. Nel 2009, nonostante l’attuazione di campagne di vaccinazione sulle volpi, l’infezione si diffuse verso ovest. Nel 2010, quattro campagne di vaccinazione di emergenza sono state attuate, seguito da campagne comuni eseguite due volte l’anno (primavera e autunno) nel 2011 e nel 2012. La zona di vaccinazione copre circa 30 000 km2. L’ultimo caso registrato in una volpe risale al febbraio 2011, e due anni dopo l’Italia ha ri-acquisito il suo status di ufficialmente indenne da rabbia. Tuttavia, l’Italia è sotto la minaccia permanente di reintroduzione, con le volpi quali principale vettore.
Sebbene la lotta alla rabbia riguardi oggi per lo più i paesi dell’Est, Efsa raccomanda di tenere alta la guarda nei paesi che- come l’Italia- hanno da poco lo status di “ufficialmente indenne”, raggiunto proprio tramite programmi di vaccinazione.