ARTICOLO | Archivio

Sfamare il mondo con un modello di agricoltura sostenibile: con “The good growth plan”, si può

25 Settembre 2013
Sfamare il mondo con un modello di agricoltura sostenibile: con “The good growth plan”, si può

Syngenta ha presentato il 19 settembre scorso a Bruxelles “The good growth plan”, una strategia per realizzare lo sviluppo sostenibile in agricoltura (v. in Internet: http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Ogm/Documents/syngenta.pdf). L’evento si è tenuto contemporaneamente, in altre sei città del mondo.

Coldiretti che ha partecipato all’evento ha apprezzato e condiviso gli obiettivi e le modalità con le quali si intende garantire  l’autosufficienza alimentare ad una popolazione che nel 2050 raggiungerà i 9 miliardi di persone e allo stesso tempo tutelare l’ambiente e le sue risorse attraverso pratiche agronomiche a basso impatto ambientale nell’ambito delle quali l’impiego della chimica si sposa con la lotta biologica.

Il Piano previsto da Syngenta si articola in 6 obiettivi principali:

1)           rendere le colture più efficienti aumentando la produttività media delle maggiori colture, a livello mondiale, del 20% senza ricorrere ad un maggior uso, rispetto a quello attuale calcolato in termini quantitativi, del suolo, dell’acqua e di altri mezzi tecnici di produzione come fitofarmaci e fertilizzanti;

2)           aiutare più imprese agricole a restare in attività,  incrementando la fertilità di 10 milioni di ettari evitando il rischio di degradazione dei suoli;

3)           incrementare la biodiversità su 5 milioni di ettari di imprese agricole;

4)           rafforzare la produttività delle piccole imprese agricole che nel mondo sono circa 20 milioni, consento loro di aumentare la loro produttività del 50%;

5)           aiutare i lavoratori agricoli ad avere migliori di condizioni di vita soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro non vengono spesso rispettate. Questo obiettivo interessa circa 20 milioni di occupati in agricoltura;

6)           prendersi cura di ogni lavoratore agricolo perché siano rispettate le norme etiche in materia di lavoro.

Uno dei punti fondamentali del piano riguarda la biodiversità. Rispetto a 380.000 specie di piante, nel mondo, se ne coltivano circa 150. Tra queste 30 rappresentano più dell’85% della produzione globale. La sicurezza alimentare dipende da meno dell’ 0.008%di tutte le specie di piante. Syngenta ha studiato specifiche misure agronomiche per aiutare le imprese agricole a mantenere la biodiversità delle colture.

Il piano di Syngenta prevede anche l’adozione di alcune azioni atte a garantire un uso efficiente delle risorse idriche. Tali misure si basano su un approccio integrato tramite l’impiego di sementi resistenti alla siccità, protocolli di tutela delle colture, pratiche di gestione delle acque per aiutare gli agricoltori a massimizzare la produzione con il minimo impiego quantitativo di acqua. Persino in condizioni di siccità, le rese nel 2012 erano del 10-20% più alte se paragonate ai sistemi tradizionali di irrigazione.

I risultati ed i progressi in merito al raggiungimento degli obiettivi del Piano sono pubblicati sul sito: www.goodgrowthplan.com.

Nell’ambito del workshop, Coldiretti in occasione dei gruppi di lavoro  che sono stati costituiti per confrontarsi sugli obiettivi e sulle modalità di realizzazione del Piano ha evidenziato come l’agricoltura europea ed in particolare quella italiana sia improntata da diversi anni grazie alla Politica Agricola Comunitaria, ad un modello di sviluppo sostenibile grazie alle misure agroambientali previste dai Piani di Sviluppo Rurale ed ad un uso della chimica a basso impatto ambientale. Il Piano di Syngenta non può che contribuire a migliorare questo processo virtuoso, ma occorre essere consapevoli che al momento il mercato il mercato non riconosce un “premium price” agli imprenditori agricoli che si impegnano a produrre con tecniche a basso impatto ambientale e, quindi, i maggiori costi di produzione che essi devono affrontare devono essere compensati in termini di reddito o   tramite gli aiuti previsti dai Piani di Sviluppo Rurale che a questo punto dovrebbero  supportare le misure previste dal The good growth plan o comunque pensare a riorganizzare la filiera agroalimentare in modo che il valore aggiunto derivante dal fatto che l’agricoltore si impegna oltre che a produrre un alimento, a fornire un servizio ambientale alla collettività, sia adeguatamente riconosciuto dal mercato e dai consumatori.

Syngenta, ha dichiarato nel corso del workshop di essere sempre stata perfettamente consapevole che il  business della società potesse crescere soltanto garantendo un’agricoltura sostenibile. Syngenta cerca continuamente di trasferire questa consapevolezza nell’attenzione che rivolge alla terra, alla tecnologia e alle persone.

Nel contesto attuale dell’agricoltura mondiale  ritiene che sia arrivato il momento di aumentare il livello del contributo. “The Good Growth Plan – Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura” esprimono la convinzione della necessità di incrementare la produttività agricola per riuscire a nutrire una popolazione mondiale che aumenta di 200.000 persone ogni giorno. Allo stesso tempo, i terreni agricoli si stanno esaurendo a causa dell’urbanizzazione e dell’erosione del suolo, mentre le risorse idriche sono sempre più sfruttate. Le comunità rurali – responsabili della produzione del cibo –   sono spesso prigioniere della povertà.

Il piano tiene conto anche dei risultati di un’ampia ricerca “ The Agricultural Disconnect” (http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Ogm/Documents/ricercasyngenta.pdf) dalla quale emerge che l’opinione pubblica ben informata, in ogni Paese, ritiene che produrre più cibo per una popolazione mondiale in crescita sia una importante sfida per il prossimo decennio. Le opinioni relative ad agricoltura e produzione alimentare sono le seguenti:

• apertura verso l’uso delle tecnologie, ma contrarietà su agrofarmaci, fertilizzanti e OGM

• si riconosce che l’incremento della produzione provocherà una maggiore carenza idrica, ma vi è la convinzione che in agricoltura saranno necessarie più acqua e terra

• si è del parere che l’agricoltura condotta in maniera intensiva abbia il maggior potenziale per soddisfare la domanda di cibo, ma al contempo si crede che l’agricoltura biologica, locale e urbana, dovrebbe avere la priorità

• le importazioni di prodotti alimentari sono ben accette anche se si ritiene che ogni paese sia in grado di essere autosufficiente

• si ritiene che garantire un adeguato approvvigionamento alimentare sia responsabilità del governo anziché degli agricoltori o delle imprese.

Syngenta intende utilizzare i suoi rilevanti investimenti in Ricerca e Sviluppo per promuovere le tecnologie che non si limitino a proteggere, ma a migliorare l’ambiente dando benefici alle comunità rurali.

Il piano prevede, infatti, anche la realizzazione di alcuni progetti operativi (http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Ogm/Documents/progettisyngenta.pdf) per realizzare concretamente gli obiettivi sopra indicati. Tra questi va senz’altro menzionato Operation pollinator alla cui dimostrazione in campo Coldiretti ha assistito nel mese di giugno (v. Uso sostenibile della chimica in agricoltura: ricerca e innovazione dimostrano che é possibile, in Internet:  http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Agrofarmaci/Pagine/Fitofarmaciedagroambiente.aspx) , esprimendo grande apprezzamento per il significativo contributo che esso può avere a livello aziendale consentendo una perfetta compatibilità tra l’impiego di fitofarmaci e la tutela della biodiversità, tramite la salvaguardia degli insetti impollinatori.

Syngenta vista la complessità degli obiettivi che si prefigge il Piano di crescita in agricoltura è aperta a  lavorare insieme alle Organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori, ai Governi, alle Organizzazioni Non Governative ed a qualsiasi altro soggetto che sia interessato a promuovere tale modello di sviluppo sostenibile.