ARTICOLO | Archivio

Sorbitolo, nitrito di sodio e il boom dei farmaci on line

28 Marzo 2012
Sorbitolo, nitrito di sodio e il boom dei farmaci on line

Il dramma consumatosi sabato 24 marzo a Barletta -dove una giovane donna è deceduta subito dopo aver effettuato un esame diagnostico con l’uso di sostanza commercializzata come “sorbitolo” acquistato on line- ha portato all’attenzione dei media questa sostanza ma anche il nitrito di sodio che, stando ai risultati dell’autopsia sarebbe molto probabilmente la causa del decesso.

Il sorbitolo che, è bene precisare non è un farmaco, è un tipo di zucchero presente in molte varietà di frutta e viene utilizzato come dolcificante in alcuni farmaci o in alcuni prodotti alimentari senza zucchero, perché non viene assorbito dall’intestino ed è quasi privo di calorie. In ambito sanitario invece, viene impiegato per la diagnosi di intolleranze alimentari come la celiachia, o patologie legate al malassorbimento gastrointestinale o al colon irritabile. Ma la sostanza di per sè non è pericolosa.

Se gli esiti dell’autopsia saranno confermati: in attesa di ulteriori esami di laboratorio ad uccidere la trentenne sarebbe  stata molto probabilmente una sostanza che ha contaminato il sorbitolo E240 acquistato on line dalla vittima: il nitrito di sodio.

Questa sostanza, che ha lo stesso aspetto esteriore del sorbitolo e quindi può essere con questo facilmente scambiato, è meglio conosciuta come salnitro, possiede proprietà antibatteriche che vengono utilizzate per la conservazione dei cibi, anche se recenti studi hanno evidenziato potenziali effetti cancerogeni a lungo termine. La sua ingestione  è altamente tossica perché interferisce con il trasporto di ossigeno da parte dell’emoglobina e una dose di 22 milligrammi per Kg di peso corporeo è considerata letale per l’uomo.

Questa vicenda ha scatenato il dibattito sulla vendita dei medicinali online, che in Italia è vietata: ma nonostante ciò sono sempre più numerosi i siti che propongono la vendita di medicinali attraverso la rete. Secondo dati forniti dall’Agenzia Italiana del farmaco, i farmaci acquistati via internet risultano essere contraffatti per oltre il 50% dei casi.

 

Se a tutto questo aggiungiamo che secondo l’ente statunitense Legitscript (unico riconosciuto ufficialmente dalle federazioni dei farmacisti)  solamente l’1% delle 40.000 farmacie on line è rispettoso delle normative vigenti, vediamo come l’acquisto di farmaci via internet sia assolutamente da sconsigliare.

Spesso sono siti dediti esclusivamente alla frode o alla diffusione di prodotti non conformi agli standard richiesti dalle autorità competenti che attirano l’attenzione dei consumatori. E questo attraverso prezzi particolarmente vantaggiosi o millantando particolari effetti dei prodotti, mettendo così a rischio la salute degli stessi consumatori.

 

Dal punto di vista normativo un valido aiuto viene dalla Direttiva 2011/62/Ue, che verrà recepita dai Paesi membri il prossimo anno e contribuirà all’introduzione di norme più severe che regolano la materia e che renderanno molto più difficile l’ingresso di prodotti contraffatti in Europa.