Il Comitato permanente per la produzione biologica (SCOF) ha approvato nuove regole per la produzione e l’etichettatura del vino biologico.
Il nuovo regolamento (che sarà applicato a partire dalla vendemmia 2012), permetterà ai viticoltori biologici di poter utilizzare sulle etichette l’indicazione “vino biologico” unitamente al logo biologico dell’UE e al numero di codice dell’organismo di certificazione competente. Sarà possibile etichettare come bio anche il vino delle annate precedenti, purchè se ne dimostri la conformità alla normativa europea.
E’ bene sottolineare come fino ad oggi era possibile etichettare il vino solamente come “ da uva da agricoltura biologica”, ma non era consentito l’utilizzo del logo europeo.
Le nuove norme invece introducono una definizione tecnica di vino biologico in linea con quanto enunciato dal Reg. (CE) 834/2007 relativamente alla produzione biologica.
Il nuovo regolamento fissa il tenore massimo di solfiti a 100 mg/ litro per i vini rossi e a 150 mg/litro per i vini bianchi/rosè, 50 mg in meno per ogni categoria rispetto ai livelli in vigore attualmente per i vini convenzionali.
Tuttavia, per i vini dei Paesi del centro e nord Europa compresa la Francia che presentano un tenore residuo di zucchero superiore ai 2 gr/litro la presenza massima di solfiti per il vino biologico consentita passa da 100 a 120 mg/litro per i vini rossi e da 150 a 170 mg/litro per quelli bianchi e rosè.
La nuova normativa, oltre che a rendere più armonizzata la legislazione europea contribuirà certamente a rafforzare la posizione dei vini biologici dell’UE sul mercato internazionale, visto che già altri Paesi produttori come ad esempio Stati Uniti, Cile, Australia, e Sudafrica hanno provveduto a stabilire norme per i vini biologici.