L’aumento dell’eros nelle donne è solo l’ultima delle proprietà del vino che era già utilizzato cinquemila anni fa in medicina dagli antichi egizi che usavano arricchirlo con erbe e resine. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la ricerca dell’Universita’ di Firenze pubblicata nel Journal of Sexual Medicine dalla quale emerge che ?uno o piu’ bicchieri al giorno di vino rosso sono associati a una maggiore salute e a un maggiore piacere sessuale". L’ultima ricerca italiana – riferisce la Coldiretti – ha analizzato 800 donne controllando il consumo di vino rosso e sottoponendole a dei questionari che misuravano la salute e il piacere sessuale con il risultato che il vino ?ha un impatto sulle funzioni sessuali femminili, migliorandone la risposta e il piacere".
L’analisi chimica di alcune damigiane, datate attorno al 3150 avanti Cristo e ritrovate negli scavi, aveva rilevato – sottolinea la Coldiretti – la presenza di erbe e resine di alberi immerse nel vino di uva al quale venivano quindi riconosciute proprietà medicinali, secondo i ricercatori dell’Università di Pennsylvania del Museo di Archeologia e Antropologia.
Gli effetti positivi per la salute del consumo moderato di vino sono stati confermati da numerosi studi scientifici come negli Stati Uniti dove è stata addirittura data la possibilità a un produttore di indicare sulle etichette del proprio vino il contenuto di "resveratrolo", un importante antiossidante con effetti benefici sull’apparato cardiovascolare. E’ soprattutto il resveratrolo, presente in particolare nel vino rosso, la sostanza che ha l’influenza positiva sulla salute che va sotto il nome di ?paradosso francese?. Si tratta – spiega la Coldiretti – della dimostrazione di come i francesi non soffrano di malattie cardiovascolari nonostante i consumi di cibi grassi che vengono ?combattuti? dai polifenoli disciolti nel vino. Recenti studi medici hanno stabilito che il consumo prolungato di vino determina sostanziali modificazioni strutturali a carico di componenti del sangue: i globuli rossi, le piastrine e altri fattori della coagulazione provenienti dal sangue di soggetti considerati ?bevitori abituali?, hanno una resistenza superiore nei confronti di stimoli ossidativi rispetto alle cellule sanguigne degli astemi.
Altro filone di ricerca è quello sulle proprietà anti invecchiamento con prove preliminari che dimostrano come nel vino vi sono delle componenti che sono in grado di ritardare l’invecchiamento delle cellule. Gli ambiti della ricerca – evidenzia la Coldiretti – sono molti altri ancora: dalla cosmesi, alla chirurgia plastica, dalla prevenzione dei tumori (il consumo di tre bicchieri la settimana ridurrebbe sensibilmente il rischio di tumori al colon per una percentuale del 68 per cento), alla prevenzione delle malattie cardiovascolari (rischio di infarto tra gli abituali consumatori di vino rosso si riduce del 30 per cento).
Vi sono interessanti prospettive di studio – conclude la Coldiretti – anche sugli allergeni: il potenziale allergenico di alcune sostanze nel vino viene annullato sorprendentemente, mentre è noto il potere antistress dovuto alla presenza della melatonina, un neurormone che svolge un ruolo importantissimo nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia) che influenzano l’umore.
Coldiretti partecipa al programma comunitario ?Wine in moderation? ed è direttamente impegnata a sensibilizzare i produttori e i consumatori sia sugli effetti benefici di un consumo moderato e responsabile di questo alimento, ma anche su quelli dannosi di un consumo eccessivo e irresponsabile del vino.