Sono migliaia gli allevatori che con trattori e mucche sono scesi in piazza ad un anno dalla fine delle quote latte per denunciare una crisi senza precedenti che sta provocando la strage delle stalle italiane. “Avete preso i nostri marchi, non vi daremo le nostre mucche”, “Chi acquista ha il diritto di sapere se quello che compra è veramente fatto in Italia”, “Piu’ trasparenza con l’etichettatura di origine obbligatoria” e “Stop a speculazioni: giusto prezzo per produttori e consumatori”, sono alcune delle richieste che si leggono sui cartelli e sugli striscioni. E’ stata montata una caldaia per la preparazione del formaggio, ma fanno bella mostra anche una selezione dei migliori formaggi della montagna italiana ritenuti a rischio di estinzione per colpa delle cagliate e delle polveri di latte straniere, come quelle che sono state scoperte alla frontiera del Tarvisio e che sono ora esposte al pubblico ludibrio. Per la mobilitazione nazionale è stata scelta Udine in Friuli proprio perché considerata la porta di ingresso in Italia di centinaia di milioni di chili di latte stranieri, anche come trasformati e semilavorati industriali, che vengono spacciati con l’inganno come Made in Italy. Il risultato è che nella regione il prezzo per il latte pagato agli allevatori è il piu’ basso d’Italia. Di fronte al Teatro Nuovo Giovanni da Udine è presente anche la pronipote della mucca “Onestina”, simbolo della battaglia per il Made in Italy degli allevatori che chiedono di continuare a mungere con un prezzo giusto ed onesto.
2 Aprile 2016
Quote latte: Coldiretti, migliaia in piazza con mucche e trattori