COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 2015-11-23

22 Novembre 2015
News La Forza del Territorio del 2015-11-23
Primo piano
 
 
TERAMO
AZIENDE UNDER 40 PIU’ GRANDI E PIU’ RICCHE
Nel corso dell’incontro “L’agricoltura è futuro: il piano di sviluppo rurale e i giovani tra innovazione e multifunzionalità”, organizzato da Giovani Impresa provinciale, la delegata nazionale Maria Letizia Gardoni ha lanciato la sfida del futuro dai campi, una risposta alla disoccupazione giovanile
 
Possiedono una superficie aziendale superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati in più per azienda. E’ il singolare identikit delle aziende agricole condotte da under 40 emerso questa mattina nel corso del incontro “L’agricoltura è futuro: il piano di sviluppo rurale e i giovani tra innovazione e multifunzionalità”, che, promosso da Coldiretti Giovani Impresa Teramo, si è svolto nel museo archeologico di Teramo, in una sala San Carlo straripante di giovani agricoltori arrivati da tutto Abruzzo per confrontarsi su presente e futuro di un settore dinamico e vitale intorno a cui gravitano oltre 25.300 under 40 (tra capi azienda e manodopera) e per scandagliare il Piano di sviluppo rurale che, recentemente approvato da Bruxelles, definirà gli interventi previsti in Abruzzo per l’agricoltura fino al 2020.
Un incontro con un ospite particolare: Maria Letizia Gardoni, 27 anni, marchigiana, delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, che, per la prima volta in Abruzzo, accompagnata dal segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Carmelo Troccoli, ha lanciato tanti spunti di riflessione in particolare sul ruolo che dovranno giocare i giovani agricoltori “pionieri e rivoluzionari impegnati nel costruire un mondo migliore” partendo da un settore considerato erroneamente tradizionale. Da qui, dopo i saluti del sindaco Maurizio Brucchi e della Presidente di Coldiretti Teramo Silvana Verdecchia che rimarcato il forte impegno dell’organizzazione verso le esigenze delle imprese agricole, si sono succeduti gli interventi dei professori Dario Compagnone, preside di bioscienze e tecnologie agroalimentari, e di Paola Pittia, presidente del Corso di laurea in scienze e tecnologie alimentari alla presenza del direttore regionale di Coldiretti Alberto Bertinelli e del direttore provinciale di Coldiretti Teramo Massimiliano Volpone.
Ha invece illustrato nel dettaglio le novità del Piano di sviluppo rurale Fabio Di Pietro, responsabile Fondi strutturali Coldiretti Abruzzo, evidenziando che il Psr si basa su “un modello di impresa innovativa, giovane, multifunzionale e energicamente sostenibile” mentre l’assessore regionale Dino Pepe, che ha ribadito l’importanza strategica della programmazione dello sviluppo rurale annunciando che, a breve, verranno pubblicati i bandi su primo insediamento, investimenti e promozione e comunicando, tra le altre cose, la pubblicazione della graduatoria riferita all’assegnazione dei diritti di impianto dei vigneti della Riserva Regionale per un totale di 504 ettari, prioritariamente destinati ad under 40.
Propositivo, l’intervento del delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Pier Carmine Tilli, che ha evidenziato come “Il Psr sarà lo strumento per creare una nuova generazione di agricoltori, allevatori, pescatori e pastori che non solo producono cibo Made in Italy ma proteggono la natura e l’ambiente e ogni giorno contribuiscono alla crescita economica, nonché alla difesa della cultura, della storia, della salute e in generale all’alta della qualità della vita – ha evidenziato Tilli –  Una nuova generazione di custodi del bello, buono e sano che si aggiungono agli oltre ventimila giovani abruzzesi che lavorano in agricoltura e che si impegnano ogni giorno per far apprezzare il nostro cibo, e non solo quello”.
Ma Psr a parte, l’incontro di questa mattina è stato anche l’occasione per illustrare un recente sondaggio Coldiretti/Ixe’ sulla realtà dei giovani moderni, secondo cui il 57 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento). “La crescita del numero di giovani agricoltori è il frutto – ha detto Tilli – di un rinnovato interesse a trascorrere parte del proprio tempo a contatto con la natura. L’agricoltura è oggi una fonte di appagamento e soddisfazione personale poiché nel ritorno alla terra i giovani stanno cogliendo una straordinaria opportunità di sviluppo economico personale e collettivo. Oggi il 70 per cento delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche dall’agricoltura sociale alla cura del paesaggio o alla produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che le aziende agricole condotte da giovani sono più grandi, più strutturate e, oltre ad avere un più alto numero di dipendenti, detengono un fatturato più alto della media”.
Ma la grande protagonista della giornata è stata Maria Letizia Gardoni, accolta con un lungo e sentito applauso.  “C’è un intero esercito di giovani che ha preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri impegnati nel costruire un Paese migliore per se stessi e per gli altri”, ha affermato Maria Letizia Gardoni delegata dei giovani della Coldiretti nel sottolineare che “dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei che sono costretti ad espatriare e a quella di chi a 50 anni si ritrova senza lavoro, senza certezze, ma con una vita già costruita da sfamare. In questo contesto – ha concluso la Gardoni – il Psr rappresenta uno strumento utile per continuare ad incrementare la presenza delle nuove generazioni nelle campagne italiane. Uno strumento che però deve leggibile e di facile interpretazione e che sia oggetto di semplificazione per facilitare l’avvicinamento delle giovai imprese alle opportunità offerte dal settore agricolo”.
 
 
Dal territorio
 
CALABRIA, DA AGRICOLTURA RISPOSTA CONCRETA A RIPRESA E OCCUPAZIONE
 
La Coldiretti Calabria, commenta positivamente il trend positivo dell’agricoltura in Calabria, come confermano i dati di Bankitalia nel suo ultimo rapporto, che sono assai incoraggianti. Particolarmente importante – sottolinea la Coldiretti Calabria – è il risultato di una crescita sia delle aziende iscritte al sistema camerale che aumentano significativamente rispetto al semestre precedente che nel numero di lavoratori dipendenti (+3 per cento rispetto all’anno precedente). L’agricoltura è la risposta concreta alla ripresa economica e all’occupazione poiché – commenta Molinaro – i nostri territori e produzioni rappresentano un punto di forza importante e la Calabria si dimostra orgogliosamente – come andiamo dicendo da sempre –  una regione agricola e per questo occorre investire sulle nuove generazioni, sostenendole e seguendole nel percorso di accesso alla professione.
Le risorse comunitarie 2014-2020, se bene indirizzate, renderanno praticabili prospettive di lavoro per chi vuole intraprendere. A rendere ancora più significativo il dato, è anche la spinta positiva all’agroalimentare Made in Calabria al quale senza dubbio, ha contribuito anche Expo Milano. C’è tanta voglia di Calabria nel mondo – prosegue Molinaro – e ancora margini e performance per un miglioramento ulteriore. La prossima grande iniziativa che Coldiretti Calabria svolgerà il prossimo 30 novembre a Cosenza – conclude – con la Giornata dell’agricoltura calabrese, sarà la testimonianza e l’impegno per una Calabria ancora più bella, forte e vincente che fa dell’agricoltura il proprio fiore all’occhiello con la possibilità di dare un forte contributo alla crescita economica. 
 
PAVIA, LAVORO, QUALITÀ E DISTINTIVITÀ: LE PAROLE D’ORDINE DI COLDIRETTI PER IL 2016
 
“La Giornata del Ringraziamento che Coldiretti celebra ogni anno è un momento importante per sollecitare una riflessione generale sul settore agricolo, e in particolare sul ruolo fondamentale dell’agricoltura a livello sociale, ambientale e produttivo. Anche per questo abbiamo deciso di celebrare l’edizione di quest’anno a Casteggio: per sottolineare l’importanza economica e produttiva dell’Oltrepò Pavese, strategico per l’economia dell’intera provincia e che deve ritrovare nuovo slancio”. Con queste parole Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia, ha aperto oggi le celebrazioni della 65a Giornata Provinciale del Ringraziamento, che si è svolta questa mattina a Casteggio, sulle colline dell’Oltrepò Pavese.
Mille persone e tanti agricoltori provenienti da tutta la provincia si sono ritrovati questa mattina a Casteggio, dove fin dalle 9.30 i trattori si sono radunati in piazza Dante Alighieri. Qui è stata allestita un’esposizione con le eccellenze enogastronomiche della provincia di Pavia, a partire dal vino e dal riso. Alle 10.30 nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore Monsignor Pier Giorgio Pruzzi, Vicario Generale della Diocesi di Tortona, ha celebrato la Santa Messa, seguita dalla Solenne Benedizione delle macchine agricole a cui ha partecipato anche il presidente del Consorzio Agrario Terrepadane Luigi Bisi. Sul sagrato della chiesa è stato anche consegnato a don Franco Tassone, responsabile del Servizio per l’impegno sociale della Diocesi di Pavia, un maxi assegno per sostenere l’iniziativa “CompraLavoro”, un progetto che aiuta chi è senza occupazione: la cifra donata da Coldiretti Pavia servirà per l’acquisto di 150 borse lavoro.
E proprio al lavoro è stato dedicato un passaggio del discorso di Wilma Pirola al termine della funzione religiosa. “Se le prime stime dovessero essere confermate, alla fine dell’anno il numero di cedolini emessi dalle 9 sedi locali di Coldiretti in provincia di Pavia nel corso del 2015 faranno segnare un aumento oltre il 6 per cento rispetto al 2014 – ha detto il presidente della più importante organizzazione di imprese agricole della provincia di Pavia – e anche le assunzioni nel periodo della vendemmia sono in aumento rispetto all’anno scorso”. Insomma, nonostante il perdurare di alcune situazioni difficili, quest’anno l’agricoltura ha dato segno di essere in grado di reagire, agganciando il treno della ripresa economica. “Al mondo del vino la nostra Organizzazione indica una strada precisa per non mancare questo importantissimo appuntamento – ribadisce il presidente di Coldiretti Pavia – e cioè garantire al massimo la qualità del prodotto tutelando la filiera a partire dalla vigna. Oggi infatti il mercato ci insegna che se cresce la qualità cresce anche il reddito dell’agricoltore. Da un momento non certo semplice come quello che abbiamo attraversato quest’anno possiamo costruire il rilancio dell’intero Oltrepò Pavese, ma solo lavorando con serietà, correttezza e trasparenza: Coldiretti opera da sempre in questa direzione”.
La Giornata Provinciale del Ringraziamento è anche l’occasione per fare il punto sull’annata agraria appena conclusa, oltre che un momento per implorare la Benedizione per l’annata che sta per iniziare. Per questo un altro passaggio del discorso di Wilma Pirola è stato dedicato alla difficile situazione che stanno vivendo le stalle italiane e pavesi. “In questi giorni noi non ci siamo mai fermati – ha detto il presidente di Coldiretti Pavia – Nonostante la sospensione delle proteste in strada dopo i tragici fatti di Parigi, infatti, il lavoro di Coldiretti per trovare una soluzione al problema di un equo prezzo del latte è proseguito senza sosta, con incontri ai massimi livelli anche in questi giorni. Ora riteniamo si stiano creando gli spazi per arrivare a un’evoluzione di un quadro che pareva compromesso e immobile”. In Lombardia – ricorda la Coldiretti – si mungono oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate di latte sulle 11 totali a livello nazionale, ma negli ultimi dieci anni in provincia di Pavia hanno chiuso i battenti oltre 50 stalle da latte. «Entro qualche giorno dovremmo avere delle risposte – ha detto Wilma Pirola – Nonostante le posizioni distanti in questi giorni di incontri e trattative è comunque emersa la consapevolezza che la tensione e lo scontro fine a stesso non fanno bene a nessuno. Ed è partendo da questo punto che stiamo lavorando per cercare una soluzione che tuteli gli allevamenti e al tempo stesso sia sostenibile dalle industrie di trasformazione».
In chiusura il presidente di Coldiretti Pavia ha ricordato un altro momento importante del 2015, l’Esposizione Universale di Milano. «Coldiretti è stata tra i primi a credere e a investire in Expo con la tempestiva scelta di sponsorizzarne il simbolo, l’Albero della Vita, e animare quotidianamente il nostro padiglione “No farmers no party” con la partecipazione degli agricoltori provenienti da tutte le regioni d’Italia e anche dalla provincia di Pavia – ha detto oggi a Casteggio Wilma Pirola – Una scelta che è stata premiata dai riconoscimenti dei tanti entusiasti visitatori, ma anche dalla convinzione che l’Esposizione ha aiutato a restituire dignità e valore al lavoro nei campi. Il protagonismo dei veri agricoltori italiani è stato uno dei fattori chiave di Expo 2015 e del padiglione della Coldiretti, perché ha permesso di far toccare con mano ai visitatori la realtà delle campagne italiane dove nasce il successo dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel mondo, apprezzandone l’altissima qualità e la distintività senza pari”.
 
COMO-LECCO, RINGRAZIAMENTO: TRATTORI SUL LUNGOLAGO E FATTORIA IN PIAZZA
 
“Non mollate! Difendere la terra è difendere la nostra casa”. E’ con l’esortazione del prevosto di Lecco, monsignor Franco Cecchin, che si conclude la Messa della Giornata del Ringraziamento. Partecipatissima dagli agricoltori delle due province e dalla cittadinanza lecchese che gremiscono la chiesa di San Nicolò. All’altare i doni delle terre lariane, con i cesti dei prodotti agricoli delle due province, dalla Bassa alle alpi. Fuori, il centro storico è colorato di giallo: ci sono le bandiere di Coldiretti e i banchi degli agricoltori di Campagna Amica, oltre trenta, da tutta la Lombardia e anche dal vicino Piemonte.
E i trattori, tantissimi, che i bambini guardano incuriositi e gli anziani con un po’ di nostalgia: sì, perché ci sono i Landini storici, quelli degli anni ’40, che hanno fatto la storia dell’agricoltura lariana. “Sì, diciamolo, l’agricoltura a Lecco c’è, è importante ed è qui” dice anche l’onorevole Veronica Tentori, salutando gli imprenditori agricoli insieme al sindaco Virginio Brivio e al presidente della Coldiretti interprovinciale Fortunato Trezzi.
“Un’agricoltura che lega ogni generazione e che vede i giovani sempre più protagonisti” commenta Chiara Canclini, delegata di Coldiretti Giovani Impresa. E intanto si snocciolano i dati che raccontano, appunto, come le due ‘terre lariane’ di Como e Lecco siano le più ‘giovani’ della Lombardia; a livello provinciale, infatti, le quote rosa giovanili, sulle nuove aziende aperte, sono le più forti della regione: a Lecco il 50%, a Como il 40%, a fronte di una media regionale del 26,4%. Più in generale, il record complessivo dei giovani capi azienda spetta sempre a Lecco con il 50%, seguita da Como con il 47,6%, a fronte di una media regionale inferiore al 40%.
I Giovani Impresa di Coldiretti hanno portato oggi in piazza Cermenati i loro allevamenti e i loro animali per farli conoscere ai bambini e improvvisare, con successo, una ‘fattoria didattica in città’. Il presidente e il direttore di Coldiretti Como-Lecco, Fortunato Trezzi e Francesco Renzoni, archiviano una giornata di grande successo per l’organizzazione: “Era la prima volta che la città di Lecco accoglieva la Giornata del Ringraziamento interprovinciale, una manifestazione che si ripete da 65 anni: ciò è stato possibile grazie all’entusiasmo dei nostri imprenditori agricoli e alla sinergia con l’amministrazione comunale. Soprattutto, abbiamo voluto creare un evento aperto e condiviso con la cittadinanza, e debbo dire che l’intento è riuscito”.
Soprattutto, quella di Como e Lecco è un’agricoltura che guarda al futuro, che non si arrende alla crisi: “Chi oggi sceglie di aprire o di insediarsi in un’impresa agricola lo fa con la consapevolezza di intraprendere un lavoro impegnativo, ma che ha grosse potenzialità e che rappresenta una via d’uscita alla congiuntura: agricoltura vuol dire territorio, economia reale, contatto con la realtà e il Creato. Sono valori che anche oggi abbiamo voluto portare con noi e condividere con tutti i cittadini consumatori, che sono poi i veri amici di Coldiretti”.                           
La Giornata del Ringraziamento sarà anche l’occasione giusta per rinsaldare l’alleanza vincente fra Coldiretti e i consumatori e per promuovere la cultura della terra rurale anche alle giovani generazioni con le loro famiglie: per tutto il giorno, infatti, ci saranno i laboratori didattici e la ‘fattoria’ in piazza XX Settembre, dove pure saranno presenti oltre 30 produttori agricoli che daranno vita a un’edizione straordinaria del Mercato di Campagna Amica con le specialità agricole di tutta la regione e non solo.
 
ASCOLI FERMO, ESORDIO ALL’IPPODROMO PER I PRODOTTI A KM 0 DI CAMPAGNA AMICA
 
I prodotti a km zero di Campagna Amica hanno fatto il loro esordio all’Ippodromo.Nell’ambito dell’atteso Paolio dei Comuni la Coldiretti Ascoli Fermo ha organizzato un grande mercato delgi agricoltori all’interno della struttura di Montegiorgio. Una ventina gli stand presenti con il meglio delle eccellenze del territorio, comprese quelle più innovative, dalle patate viola al panettone alle visciole, dai biscotti al formaggio al miele alla curcuma.  “Alla famiglia Mattii, organizzatrice dell’evento, va il nostro ringraziamento per averci coinvolto in questa bella iniziativa – sottolineano Paolo Mazzoni, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo e il direttore Leandro Grazioli -. Un esempio di come sia possibile oggi fare squadra tra i settori produttivi creando occasioni di promozione per l’intero territorio”. Il mercato rientra nella rete di vendita diretta a marchio Campagna Amica promossa da Coldiretti Ascoli Fermo, la più grande a livello interprovinciale, con circa centoventi, tra fattorie, mercati, botteghe e agriturismi. La conferma del sempre maggiore appeal delle tipicità a km zero, tanto che nell’ultimo anno si è registrato un incremento del 10 per cento dei marchigiani che hanno fatto la spesa almeno una volta dagli agricoltori.
 
LAZIO, MEZZO MILIONE DI PERSONE SENZA PASTI ADEGUATI
 
Rappresentano il 7,3% della popolazione laziale le persone che si trovano in uno stato di grave “deprivazione”. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti Lazio sulla base dei dati Istat relativi al “reddito e condizioni di vita” dalla quale si evidenzia che sono circa 500 mila gli abitanti del Lazio che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato (cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano) almeno ogni due giorni, se lo volessero.
Nel Lazio oltre il 18% della popolazione risulta a rischio povertà, vive cioè in famiglie che hanno un reddito familiare inferiore al 60% del reddito medio che nel Lazio si aggira intorno ai 30 mila euro.
Escluso il mezzogiorno nel quale si registrano le situazioni più critiche sul piano del rischio povertà, con una media del 30% della popolazione, il Lazio è la regione che maggiormente si avvicina alla media nazionale (19,4%), prima di Umbria (16,5%) e Liguria (16,6%) cui seguono ben distaccate la Toscana e il Veneto (11,6%) e l’Emilia Romagna (10,1%).
Inoltre, sono il 9,1% le famiglie del Lazio caratterizzate da una “bassa intensità di lavoro”, vale a dire nuclei con componenti tra i 18 ed i 59 anni che hanno lavorato meno di un quinto del tempo. Questo dato è leggermente inferiore per il Lazio alla media nazionale pari al 12,1% e sempre al netto della media delle regioni del Sud che supera il 20%. Tutti coloro che si trovano in una situazione di “rischio di povertà”, “grave deprivazione materiale” e “bassa intensità di lavoro” rappresentano, nel Lazio, il 24,7% della popolazione e vengono classificati come “a rischio di povertà o inclusione e sociale”.
Anche in questo caso, il Lazio, escludendo il Mezzogiorno che sale oltre il 50%, si colloca tra le regioni del centro-nord con un tasso di “rischio di povertà o inclusione e sociale” secondo soltanto alla Liguria (26,5%).
Una situazione che – conclude la Coldiretti del Lazio – conferma l’attualità dell’obiettivo lanciato da Expo di garantire cibo adeguato per tutti in un Paese come l’Italia che ha enormi risorse alimentari da difendere ed offrire. “E’ evidente la necessità di implementare, all’interno della Regione Lazio, politiche sociali attive e interventi di sostegno per favorire una sempre maggiore inclusione sociale. L’agricoltura intende fare la sua parte già a partire dal prossimo Psr 2014-2020 che include una specifica priorità ed uno stanziamento di circa 10 milioni di euro“. Così il direttore di Coldiretti Lazio, Aldo Mattia.
 
VITERBO, LATTE: COLDIRETTI, CI SONO LE CONDIZIONI PER CHIUDERE VERTENZA
 
Coldiretti Viterbo comunica che ci sono le condizioni per chiudere una dura vertenza se da parte dell’industria e della distribuzione commerciale ci sarà la stessa sensibilità dimostrata dalla Coldiretti, che ha sospeso momentaneamente la mobilitazione degli allevatori di fronte alla drammatica strage di Parigi, mantenendo sempre aperto il negoziato.
E’ quanto afferma la Coldiretti, che ha lavorato senza sosta in questi giorni per arrivare presto ad una soluzione sostenibile per il prezzo del latte alla stalla, che ora è più vicina. Serve senso di responsabilità dell’intera filiera per non alimentare nuovi scontri – sottolinea la Coldiretti – in un momento particolarmente difficile per il Paese che deve affrontare l’emergenza terrorismo.
Ci auguriamo – conclude la Coldiretti – che non venga persa l’occasione per tornare ad investire sul latte, sulle stalle e sul territorio italiano proprio nel momento in cui la ripresa dei consumi, dell’economia e dell’occupazione fa ben sperare anche per l’agroalimentare che è la principale voce di spesa dei cittadini.
Anche il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha dichiarato: "stiamo lavorando intensamente per fare in modo che le prossime ore siano di svolta per la difficile situazione del settore lattiero italiano. Noi partiamo innanzitutto dalla tutela dei nostri allevatori e dallo sviluppo di nuove relazioni positive nel comparto, accanto all’impegno consistente del ministero e del governo, occorre un’assunzione di responsabilità dell’intera filiera e un vero e proprio patto d’azione chiaro tra produttori, trasformatori e mondo della distribuzione. Ci sono le condizioni per un lavoro utile a tutto vantaggio dell’intero comparto che deve unirsi di più anziché dividersi e indebolirsi".
“La decisione di non continuare le manifestazioni in un momento delicato per tutti come quello che stiamo vivendo dopo i drammatici eventi di Parigi, è stata fatta nel rispetto di tutti e contiamo che questo venga preso in considerazione da chi terrà in mano il negoziato” ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici.
“Quando era il momento per far sentire la nostra voce siamo scesi in prima fila, poi c’è stato il momento di farsi da parte per non intralciare il lavoro della sicurezza mondiale, ora ci aspettiamo una chiusura degna della questione dei prezzi del latte per rispetto del lavoro dei nostri imprenditori e dei consumatori” ha infine aggiunto il direttore di Coldiretti Viterbo Ermanno Mazzetti.
 
PUGLIA, OLIO: CRESCE L’ALLARME IMPORT DALLA TUNISIA. 35MILA TNL DI PRODOTTO
 
“Non era infondata la nostra preoccupazione circa i piani della Commissione europea di aumentare in maniera significativa i contingenti d’importazione in franchigia doganale per l’olio di oliva tunisino.  Oltre all’accesso di quantitativi immessi sul mercato che andranno certamente a procurare un danno sul fronte commercializzazione  e prezzi del prodotto pugliese, è assurda la volontà di allargare la proposta a tutti i tipi di olio di oliva tunisino per cui non devono essere rispettati i requisiti ambientali e fitosanitari rigidi cui i prodotti europei devono attenersi, immettendo sul mercato italiano prodotto di discutibile qualità e sicurezza alimentare e creando una evidente quanto sleale concorrenza”.
E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a commentare quanto emerso nel corso del gruppo di lavoro "Olio di oliva" del Copa-Cogeca, il Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell’Unione europea, che ha stigmatizzato ‘la proposta della Commissione europea volta ad accordare alla Tunisia un accesso temporaneo supplementare al mercato europeo con un contingente d’importazione in franchigia doganale di 35.000 tonnellate di olio di oliva all’anno per un periodo di due anni, mentre abbiamo un’offerta sufficiente di un prodotto europeo di qualità sul mercato dell’UE”.
“E’ più che mai urgente togliere il segreto sulle importazioni di materie prime alimentari dall’estero – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché sapere chi sono gli importatori e quali alimenti importano rappresenta un elemento di trasparenza e indubbio vantaggio per i consumatori e per la tutela del ‘made in Italy’ agroalimentare. Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come Made in Italy. Nel corso dell’ultimo decennio le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute più rapidamente delle esportazioni, confermando il sostanziale deterioramento della posizione competitiva della filiera pugliese sui mercati esteri. Le importazioni complessive di oli di oliva ammontano in media a circa 87.000 tonnellate, di contro le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate”.
Gli oli stranieri vengono importati principalmente da Spagna, Grecia e Tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e utilizzati dagli imbottigliatori per l’ottenimento di blend con oli regionali.
In Puglia si stima per la campagna olivicola 2015/2016 una produzione sui 170.000 q.li (- 8% rispetto alla media) e di qualità eccellente, in particolare la produzione olivicola nelle aree di Bari. BAT e Foggia e una produzione del genere va assolutamente tutelata e messa in protezione rispetto al mercato parallelo di oli d’oliva, provenienti magari da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, utilizzando il marchio ‘made in Italy’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori. La PLV (Produzione Lorda Vendibile) del comparto olivicolo-oleario è pari al 20% della totale PLV del settore agricolo, per un valore di 600 milioni di euro, così come il comparto partecipa alla composizione del Prodotto Interno Lordo dell’intera ricchezza regionale per il 3%.
Anche dal gruppo di lavoro è emersa la necessità che “siano prese misure per lottare contro la Xylella fastidiosa negli oliveti. Si tratta di una malattia estremamente grave e occorre intensificare la ricerca per eradicarla. In aggiunta, gli agricoltori che devono applicare misure di eradicazione devono ottenere un compenso per le perdite di reddito di modo che possano attraversare questo periodo difficile".
 
SARDEGNA, CRESCONO LE ESPORTAZIONI E IL PREZZO DEL PECORINO ROMANO
 
Altro che crisi, per il Pecorino romano continua il periodo d’oro. Le ottime notizie adesso arrivano dalle esportazioni, ed in particolare dal mercato Nord Americano, da sempre il Paese in cui il nostro principale formaggio ha riscosso più successo. La notizia è stata data ieri a Cagliari nella sala conferenze del Banco di Sardegna dai vertici della Coldiretti sarda durante il convegno Pastorizia ieri, oggi e domani, promosso dalla stessa organizzazione agricola in collaborazione con il Dipartimento di Agraria di Sassari e l’Aras.
“C’è qualcuno – ha scandito nel suo intervento il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu riferendosi all’industria lattiero casearia – che vuole speculare sul mercato con campagne di terrore che mirano a ribassare il prezzo del latte. Evidentemente non sanno leggere l’evoluzione del comparto guidato da pastori che l’hanno rivoluzionato, con aziende modello e produzioni di eccellenza di altissima qualità che possono competere in tutto il mondo. Gli stessi produttori – ha aggiunto Cualbu – si sono tolti l’anello dal naso e non aspettano più che l’industriale comunichi il prezzo del latte ma hanno imparato a cercarsi i dati e leggere l’andamento del mercato”.
“Mercato che ci dice – ha rivelato – che il Pecorino Romano oltre ad andare bene nei mercati interni, dove rispetto all’anno scorso costa quasi 50 centesimi in più, sta riscuotendo sempre più successo anche nei mercati internazionali, che rappresenta il 65 per cento del suo valore commerciale, ed in quello Usa in particolare dove ne viene consumato oltre il 60 per cento”.
“Finalmente dopo nove anni abbiamo i dati ufficiali del principale formaggio pecorino sardo ed europeo – ha sottolineato il direttore della Coldiretti Luca Saba che ha per questo ringraziato pubblicamente il neo presidente del Consorzio del Pecorino Romano Salvatore Palitta -. Il Romano gode di ottima salute. Le esportazioni negli Stati Uniti nel mese di settembre sono state superiori di ben 3.581 quintali rispetto allo stesso mese del 2014. Non solo – ha continuato il direttore – ma va meglio anche il prezzo. Infatti il cambio favorevole euro dollaro consente agli industriali di intascare ben 0,87 centesimi in più rispetto al 2014 ad ogni kg di Romano venduto in America”.
“Il prezzo del latte e del formaggio lo stabilisce il mercato – ha ribadito anche il professore del Dipartimento di Agraria di Sassari Giuseppe Pulina -. Mercato che non è un’entità astratta ma che va governato, e noi sardi essendo i principali produttori di pecorino siamo quelli che lo dominano”.
“In attesa dell’interprofessionale che va istituito il prima possibile – ha argomentato Battista Cualbu – mi appello ai pastori affinché non si facciano abbindolare dalla favola della crisi che non c’è e non firmino contratti sotto 1,10 euro e comunque non inferiori a quelli dello scorso anno rispetto a quando il mercato ci è più favorevole”.
 
VITERBO, SU “AGRITURISMO ITALIA” COLDIRETTI INCONTRA LE IMPRESE AGRITURISTICHE
 
Venerdì 20 novembre, presso il PalaExpo a valle Faul, si è tenuto un importante incontro per illustrare agli operatori agrituristici il nuovo sistema nazionale di classificazione delle aziende agrituristiche. L’incontro, che fa parte delle iniziative realizzate nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Lazio “I Sapori del Rito- il trasporto della Macchina di S. Rosa: tradizioni e patrimonio – Viterbo per Expo 2015”, presentato dal Comune di Viterbo insieme a Coldiretti Viterbo, alla Provincia e alla CCIAA di Viterbo, è stato un momento importante di confronto dedicato al lavoro degli operatori del settore. I contributi tecnici hanno aiutato le imprese agrituristiche a conoscere il lavoro svolto dal Ministero per realizzare la nuova classificazione nazionale.
“L’agriturismo è un fenomeno tipicamente italiano e rappresenta la principale espressione della diversificazione dell’attività agricola, a cui deve essere connessa. In Italia sono oltre 20.000 le aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’attività agrituristica” ha sottolineato il Presidente dell’Ordine degli Agronomi della Provincia, Alberto Cardarelli, ricordando.
“La scelta di un unico marchio identificativo e di criteri unici di classificazione, applicati a tutte le aziende agrituristiche italiane, risponde alla necessità di creare un brand spendibile sui mercati esteri dove, al momento non esiste una definizione e una normativa che identifichi chiaramente questa tipologia di ricettività turistica” ha detto Pietro Schipani, del Ministero delle politiche agricole.
Carlo Hausmann, dell’Osservatorio nazionale dell’agriturismo, ha condotto un intervento di confronto con le aziende presenti per approfondire insieme la griglia di classificazione “Il marchio "Agriturismo Italia", ha detto, “e il sistema nazionale di classificazione sono strumenti importanti per identificare con chiarezza le aziende agrituristiche; realizzare una maggiore trasparenza del mercato; migliorare la qualità dell’offerta; favorire l’inserimento dell’agriturismo nei grandi sistemi della promo-commercializzazione”.
A seguire il contributo del Dirigente dell’Arsial, Domenico Bertolucci, che ha indicato il lavoro dell’Arsial, a cui spetta per la Regione Lazio la fase di valutazione delle domande, “la metodologia di classificazione unitaria”, ha riportato Bertolucci, “è costituita da una griglia di valutazione di parametri omogenei delle aziende agrituristiche, che tengono conto del livello di comfort della struttura ricettiva, della qualità del contesto ambientale, delle caratteristiche dell’azienda e dei servizi che è in grado di offrire, in termini di valorizzazione dei prodotti tipici locali, del paesaggio e dei territori”.
L’ultimo contributo è stato quello del presidente provinciale di Terranostra Alessandro Serafini: “questa è un’opportunità per mettere “in vetrina” le nostre aziende, soprattutto per il rapporto con il cliente estero. Un metodo e un ‘occasione per promuovere il nostro lavoro”
Infine il commento del Direttore di Coldiretti Ermanno Mazzetti, che ha moderato l’incontro “I nostri uffici sono a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie su questo tema. Ancora una volta Coldiretti ha creduto in questo progetto e ha scelto di offrire un calendario di opportunità, costituito da diversi seminari tecnici, per dare un contributo concreto alla crescita delle aziende agricole del territorio. Abbiamo parlato della filiera olivicola, di contraffazione, delle strategie di filiera corta, parleremo il 27 della filiera del vino, tutte occasioni, molto apprezzate, per informare, aggiornare e aiutare gli operatori nel loro lavoro”.
 
MANTOVA, IL MANTOVANO VALENTE  NEL COLLEGIO SINDACALE DI FEDERPENSIONATI
 
Il mantovano Vittorio Valente entra nel Collegio sindacale della Federpensionati Coldiretti, che con oltre 800 mila associati è la più importante associazione pensionati del lavoro autonomo d’Europa. Lo ha scelto l’undicesima Assemblea Generale della Federpensionati che si è riunita a Palazzo Rospigliosi, a Roma, alla presenza del Presidente confederale della Coldiretti Roberto Moncalvo. L’assemblea ha nominato presidente nazionale il modenese Giorgio Grenzi, attuale presidente dell’associazione pensionati Coldiretti di Parma. Della nuova giunta nazionale fa parte la “numero uno” lombarda, nonché vicepresidente nazionale, Franca Sertore.
“Un buon risultato per il nostro territorio, che esprime un numero molto alto di associati – spiega Valente, 65 anni, presidente provinciale dei pensionati Coldiretti, membro del Consiglio regionale e nazionale –. In tutta la Lombardia gli iscritti sono circa 35 mila e più di 11 mila sono mantovani”.
All’assise romana è giunto anche il messaggio del presidente della Cei, il Cardinale Angelo Bagnasco, il quale ha citato l’enciclica di papa Francesco Laudato si’ e ha esortato i pensionati agricoltori a “trasmettere le vostre capacità, passione e sapienza ai giovani che seguono le vostre orme”. Appello colto dal neo presidente Grenzi: “La nuova agricoltura, che ha saputo conciliare l’innovazione con la tradizione non può fare a meno del patrimonio di esperienza degli anziani all’interno delle nostre aziende dove sono una grande risorsa” – ha detto – “è l’intera società ad avere fame di conoscenza del mondo agricolo, come conferma il crescente protagonismo degli agricoltori pensionati nella società civile, dalle scuole agli orti urbani fino ai progetti di integrazione dei soggetti più deboli”.
“Faccio i miei migliori auguri a Giorgio Grenzi nella convinzione che saprà continuare nella strada che ha fatto della Federpensionati una risorsa morale e umana straordinariamente attiva e partecipe della vita dell’organizzazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
 
MARCHE, GIORNATA ALBERI: NELLA REGIONE 350 A TESTA E I BOSCHI CRESCONO ANCORA
 
Un terzo delle Marche è oggi ricoperto da boschi, con la superficie forestale che cresce ancora attestandosi a quota 311mila ettari su 937mila totali, quasi il doppio rispetto a cinquant’anni fa (160mila ettari). Ad affermarlo è un’analisi della Coldiretti, diffusa in occasione della Giornata nazionale degli alberi, sulla base sui dati del Terzo inventario nazionale del Corpo Forestale dello Stato. In totale, abbiamo circa trecentocinquanta alberi a testa e siamo la terza regione in Italia per numero di piante rispetto alla superficie. La provincia con il maggior numero di boschi è quella di Pesaro Urbino, davanti a Macerata, Ascoli Piceno e Fermo e Ancona.
Nonostante ciò, secondo Coldiretti, il potenziale economico dei nostri boschi rimane però ancora inespresso e l’offerta di legname risulta insufficiente rispetto alla domanda, tanto che si stima che il 70 per cento del prodotto utilizzato dalle industrie di lavorazione provenga dall’estero. Ma una migliore cura dei boschi è oggi indispensabile anche per contenere il problema del dissesto idrogeologico. Se le foreste sono raddoppiate, non altrettanto può dirsi però dei frutteti, che negli ultimi dieci anni si sono ridotti di oltre un terzo (-38 per cento), con la la scomparsa di quasi 900 ettari di piante di mele, pere, pesche, albicocche e altri frutti. Un fenomeno che, denuncia Coldiretti Marche, è stato causato soprattutto il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che non riescono più a coprire neanche i costi di produzione. Tra le coltivazioni più diffuse, il taglio maggiore ha interessato le pere e le mele, che si sono praticamente dimezzate con un crollo rispettivamente del 55 e del 53 per cento, ma anche pesche e nettarine, vanto regionale, hanno avuto un calo del 32 per cento, mentre quello delle albicocche si è fermato al 28 per cento.
 
PIACENZA, BENE 115 MILIONI PER SETTORE AGRICOLTURA SOSTENIBILE
 
Coldiretti Piacenza esprime soddisfazione per l’avvio dei bandi regionali del nuovo Programma di Sviluppo Rurale con l’assegnazione di 115 milioni di euro per l’intero periodo di programmazione, destinati ai settori del biologico, della lotta integrata e della biodiversità.
“Questi settori, commenta Enrica Gobbi, responsabile agroambiente di Coldiretti Piacenza, sono in crescita con la nostra provincia che dal 2009 al 2014 ha registrato un incremento del 7,3 per cento del numero delle aziende bio ed un aumento delle superfici coltivate dal 2009 al 2013 del 4,6 per cento. Anche dal lato dei consumi si registra un incremento a livello nazionale del 20 per cento degli acquisti nel 2015 con un fatturato annuale superiore ai 2,5 miliardi di euro”.
“La novità di questo Psr, prosegue Gobbi, risiede nel fatto che la misura 11 ovvero quella dedicata all’agricoltura biologica, avrà al contrario delle scorse programmazioni, uno stanziamento separato e a sé stante e conterà per l’intero periodo su oltre 36 milioni di euro. In questo modo si intende premiare il modello di agricoltura che rappresenta il più classico e completo dei metodi di produzione sostenibile unendo all’attività agricola la tutela ambientale”.
I bandi approvati, fa sapere Coldiretti Piacenza, sono in tutto 8 di cui uno relativo all’agricoltura biologica (che per il 2016 conta una dotazione di 7,2 milioni di euro) e 7 relativi alla misura agro-climatico-ambientale ovvero la produzione integrata (8,3 milioni di euro), l’incremento della sostanza organica (1 milione di euro), l’agricoltura conservativa (600 mila euro), la biodiversità animale (1,7 milioni di euro), la praticoltura estensiva (1,6 milioni di euro), la gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione degli spazi naturali di paesaggio agrario (900 mila euro) ed infine il ritiro dei seminativi dalla produzione per 20 anni a scopi ambientali (1,7 milioni). Tutti i bandi, ricorda infine Coldiretti Piacenza, apriranno il 30 novembre 2015 e scadranno il 29 gennaio 2016 con l’inizio degli impegni che però decorrerà dal 1° gennaio.
 
MASSA CARRARA, BANDO REGIONE: 31 GIOVANI VOGLIONO APRIRE UN’IMPRESA
 
Sono 31 i giovani con meno di 40 anni che sognano di aprire un’impresa agricola o di migliorare, per chi subentra, quella che gli hanno lasciato genitori, nonni ed avi che si sono rivolte agli uffici Coldiretti per presentare la domanda. Tanti, tantissimi gli aspiranti imprenditori in tutta la Toscana dove complessivamente sono state presentate, alla Regione Toscana, 1.762 domande, più del doppio rispetto al precedente bando (erano state 634). Per la Coldiretti apuana si tratta di un segnale straordinario che apre scenari interessanti a livello provinciale favorendo il ricambio generazionale in una campagna dove la quota degli over è ancora quella maggiore. Del resto il segnale di una grande attenzione ed interesse era già chiaro nel corso degli incontri territorio organizzati da Coldiretti nelle scorse settimane per illustrare le caratteristiche del “Pacchetto Giovani”.
Al bando – spiega Coldiretti – potevano presentare la domanda i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in una azienda agricola, in forma singola (ditta individuale) o associata (società di persone, società di capitale e cooperative agricole di conduzione) con un’età compresa fra i 18 anni compiuti e i 40 anni non compiuti e rispettino i requisiti previsti nel bando. Il premio all’avviamento è fissato in 40 mila euro per ciascun giovane che si insedia o in 50 mila per aziende ricadenti completamente in aree montane. “Una nuova generazione di contadini, allevatori, pescatori e pastori – spiega Marco Bellè, Delegato Giovani Impresa Coldiretti Massa Carrara – è pronta a sporcarsi le mani, a valorizzare le nostre tradizioni, a creare lavoro, valore aggiunto per il territorio dove sceglieranno di vivere e lavorare, a difendere la cultura, la storia, la bellezza e la salute dei luoghi.
Questa è la generazione della svolta digitale: è in atto una nuova rivoluzione agricola dove i giovani sono i protagonisti indiscussi. Un ricambio generazionale già in corso da qualche anno, anche grazie ai contributi, che porterà nelle nostre campagne quel tocco di modernità ed innovazione necessario per un nuovo salto in avanti”. Coldiretti stima che il bando attiverà investimenti per diversi milioni nella sola provincia di Massa Carrara e almeno una cinquantina di posti di lavoro, ma potrebbero essere di più se la Regione Toscana modificherà il piano finanziario inizialmente previsto aumentando le risorse destinate al bando: “questo è il momento giusto per sostenere il ricambio generazionale. C’è tanta voglia di agricoltura e di credere ed investire in un progetto sostenibile per il territorio. Confidiamo – prosegue Bellè – che la Regione Toscana modificherà il piano ed ascolterà la grande voglia di cambiamento e rinnovamento che arriva dalle nostre campagne”.
Non è un caso che in Italia si trovi probabilmente il maggior numero di giovani agricoltori dell’intera Unione Europa e che, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’, il 57% dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18%) o fare l’impiegato in banca (18%). La crescita del numero di giovani agricoltori è il frutto – sostiene Coldiretti – di un rinnovato interesse a trascorrere parte del proprio tempo a contatto con la natura: più di due giovani italiani su tre (68%) dichiarano di partecipare volentieri alla vendemmia e alla raccolta della frutta secondo Indagine Coldiretti/ixe’. Se un numero sempre più elevato di giovani decide di dare continuità all’azienda familiare la vera novità sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sull’agricoltura con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.
Secondo una analisi della Coldiretti/Ixe’, tra le new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più’ contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57% anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici. “C’è un intero esercito di giovani che hanno preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri. Dai campi – conclude Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara – non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei che sono costretti ad espatriare e a quella di chi a 50 anni si ritrova senza lavoro, senza certezze, ma con una vita già costruita da sfamare”.
 
ASTI, ANNATA STRAORDINARIA: LA BARBERA SFUSA VALE 2,5 € AL LITRO
 
Sarà l’annata effettivamente superlativa, sarà l’incontro fra Asti e Alba, sarà una rinnovata attenzione verso il vino di qualità, ma l’Anteprima Barbera di questa sera, venerdì 20 novembre, è stata la più partecipata e seguita di tutte le quattordici edizioni realizzate da Coldiretti.
Quattrocento persone hanno affollato i tavoli sistemati negli ampi saloni di Palazzo Enofila.  Il professor Vincenzo Gerbi del Di.Va.P.R.A. Industrie Agrarie Università di Torino, tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello nazionale, coadiuvato dal responsabile del Centro Studi Vini del Piemonte, Secondo Rabbione, che ha provveduto alla rilevazione dei dati scientifici, come ogni anno, ha magistralmente condotto le degustazioni. In tutto 21 Barbera d’Asti e 5 Barbera d’Alba, proposte rigorosamente anonime con la sola indicazione della zona di produzione delle uve: Agliano (3 campioni), Albugnano, Asti, Barbaresco, Bubbio, Calosso, Canelli (2), Casorzo, Castagnito, Castagnole Lanze, Castagnole Monferrato (2), Castel Boglione, Costigliole, Mombercelli, Montegrosso, Neive, Neviglie, Nizza Monferrato (2), San Damiano, Treiso, Vesime.
L’annata viticola è stata eccezionale, i vini risultano veramente interessanti, di forte struttura, ricchi di colore, con gradazioni importanti e tanti aromi varietali. L’annata 2015 è particolarmente adatta per l’affinamento.
“E’ un’annata al top – ha detto il professor Gerbi –, dei 26 campioni degustati, tutti già in avanzata fase di “maturazione”, possiamo affermare che ognuno tende all’eccellenza. Il livello qualitativo, grazie all’attenzione e alla perizia dei vignaioli, ha raggiunto standard molto elevati. Possiamo annomerare come storica questa annata”.
Sulle ali dell’entusiasmo, l’Anteprima Barbera annata 2015 non solo ha soddisfatto i tanti intervenuti alle degustazioni, ma ha saputo proporre un nuovo metodo di valutazione del vino più prodotto in Piemonte. E’ stato quantificato un valore economico minimo della Barbera. “Possiamo dire con certezza scientifica e, senza motivi di smentita – ha affermato Rabbione – che il prodotto eccezionale di quest’anno (dirato e selezionato) debba valere almeno 2,50 euro al litro sfuso”.
“Con il nostro “Progetto Vino” – ha evidenziato il presidente di Coldiretti Asti, Roberto Cabiale -, che fra l’altro ha dato vita all’ormai ultra conosciuta “Barbera Amica”, abbiamo dimostrato che la qualità può essere remunerata adeguatamente ai viticoltori. Con lo strumento dell’”Anteprima Barbera” siamo ora riusciti ad individuare una metodologia per quantificare il valore aggiunto di un’annata superiore alla media, ovverosia fissare un punto fermo da cui partire per avvalorare l’annata 2015. Questo sarà anche, e soprattutto, un parametro di paragone per le prossime annate”.
“Volendo – incalza Rabbione – potremmo fare emergere un indice, una sorta di “algoritmo” con parametri scientifici, che fissi il valore di ogni singola partita di barbera in funzione delle sue qualità intrinseche. Per ora, l’unico parametro che teniamo fuori dalle nostre valutazioni è il valore aggiunto dato dal marchio di ogni singola bottiglia e cantina. Quindi se il parametro di riferimento di quest’anno è di € 2,50 litro/sfuso, a questo bisognerà aggiungere il prestigio e l’immagine del vignaiolo e del suo vino”.
 
PIEMONTE, LATTE: IL DOVERE DI EVITARE PERICOLOSI CONFLITTI SOCIALI
 
Nonostante la temporanea sospensione della mobilitazione degli allevatori di Coldiretti in rispetto delle vittime della strage di Parigi, l’Organizzazione sta lavorando per arrivare ad una soluzione che garantisca la giusta remunerazione del latte alla stalla. Proprio grazie al lavoro senza sosta di questi giorni ed agli incontri con i vertici delle Istituzioni, potrebbero arrivare a breve delle risposte che, sul territorio piemontese, dovremo essere capaci di tradurre in rapporti stabili all’interno della filiera. Per chiudere la vertenza è necessario che sia l’industria sia la grande distribuzione si dimostrino sensibili ed aperti alla negoziazione. Serve il senso di responsabilità dell’intera filiera, inoltre, per evitare nuovi scontri di cui il nostro Paese non ha bisogno, soprattutto in questo momento già difficile per l’emergenza terrorismo.
Se non vengono stabilite nuove misure, la situazione per le stalle rischia solo di peggiorare in un annata in cui, a livello nazionale, ne sono state chiuse già mille.
Coldiretti Piemonte porta avanti il sodalizio con i consumatori ed in virtù di questa alleanza, nel fine settimana, nei mercati di Campagna Amica delle varie province, da Cuneo a Torino e da Alessandria a Vercelli, verrà distribuito materiale informativo affinché chi si occupa della spesa nella quotidianità sia consapevole della necessità di difendere il latte e le stalle italiane.
Chiediamo, quindi, ai consumatori di unirsi alla battaglia che Coldiretti Piemonte sta portando avanti al fine di salvare le nostre stalle, gli 8000 posti di lavoro e le 1900 aziende del settore che insistono sui territori piemontesi, i quali con la chiusura delle aziende rischiano il completo abbandono.
 
FROSINONE, MALATTIE PROFESSIONALI IN AGRICOLTURA: AUMENTANO LE DENUNCE
 
Le denunce di malattie professionali in agricoltura sono state nel 2014 9.500, con un aumento del 141% rispetto all’anno precedente e non perché siano peggiorate le condizioni di lavoro, ma perché è aumentata la consapevolezza del diritto al risarcimento della salute danneggiata dal lavoro. Il dato è emerso durante il convegno promosso a Frosinone da Epaca, patronato della Coldiretti, sui rischi e le malattie professionali in agricoltura. Ad aprire i lavori è stata la responsabile provinciale Marilena Tombolillo. Nel 2014 gli addetti impiegati nel settore agricolo in Italia sono stati 812.000, con un aumento rispetto all’anno precedente dell’1,6%.
"Nel settore – ha spiegato il docente universitario di medicina del lavoro Andrea Magrini – c’è stata una scarsa penetrazione della sicurezza, accompagnata da una atavica ritrosia alla denuncia delle malattie contratte per cause di lavoro". Il quadro attuale, però, indica una netta inversione di tendenza. "L’aumento del numero delle denunce – ha detto Patrizio Rossi, medico legale Inail – ci aiuta a sviluppare politiche di prevenzione più mirate e dunque più efficaci". Proprio sul potenziamento della prevenzione, che per essere incisiva necessita di una casistica aggiornata e puntuale sulle varie tipologie di malattie e infortuni che si registrano nei diversi comparti della produzione agricola, puntano sia la Asl di Frosinone, rappresentata al convegno da Giancarlo Pizzutelli, sia i medici del lavoro come Angelo Sacco, che ha proposto l’adozione di un sistema di prevenzione integrato territoriale. Il delicato punto relativo al nesso di causalità è stato affrontato dal medico legale Tarcisio D’Alessandris.
A chiudere il convegno, moderato dal direttore della Coldiretti, Giuseppe Campione, è stato Enrico Vallini, della direzione generale di Epaca. "Il ruolo del patronato è fondamentale per l’istruttoria di pratiche sempre più complete e puntuali per il riconoscimento delle malattie professionali e noi – ha concluso Vallini – siamo pronti a sviluppare ulteriormente, nell’interesse dei nostri assistiti, la già proficua collaborazione bilaterale avviata con Inail".
 
SALERNO, BUYERS DA TAIWAN E REGNO UNITO INTERESSATI A OLIO EXTRAVERGINE
 
Quindici buyer del settore agroalimentare provenienti da Taiwan e Regno Unito saranno in provincia di Salerno, il 26 e 27 novembre, per conoscere le produzioni di olio extravergine di oliva del Cilento e per incontri BtoB promossi e organizzati da Agenzia Ice e Unaprol in collaborazione con la Coldiretti Salerno. “L’iniziativa – spiega il presidente Vittorio Sangiorgio – ha l’obiettivo di far conoscere ai qualificati compratori di questi Paesi le eccellenze produttive del territorio.
E’ un’annata straordinaria per il nostro olio extravergine di oliva e l’interesse dei buyers stranieri conferma solo l’importanza di mettere in piedi una programmazione di internazionalizzazione per avvicinare le nostre realtà produttive a importanti operatori economici internazionali provenienti dai mercati più promettenti e dove il made in Italy è particolarmente ricercato”. I buyers visiteranno, nella giornata del 27 novembre, gli uliveti dell’azienda agricola Belcoro a Bellosguardo con pranzo all’agriturismo Villa Vea. Nel pomeriggio, a Paestum, incontri BtoB e a seguire visita all’Oleificio Torretta. Nella serata del 26 novembre, i buyers, al LLoyds Baia, saranno ospiti della cena inaugurale di “Colti e Mangiati” progetto della Coldiretti Salerno finalizzato a far conoscere e degustare i prodotti della tradizione enogastronomica, avvicinando produttori e ristoratori. Ai buyers, dunque, sarà presentato non solo il meglio dell’olio extravergine di oliva salernitano ma tutte le produzioni di eccellenza, dalla mozzarella di bufala al pomodoro San Marzano, dal “cuoppo” di mare al limoncello.
 
SALERNO, MENSE: PROTOCOLLI CON COMUNI E OSPEDALI PER ADOZIONE KM 0
 
Protocolli di intesa con Comuni, Enti pubblici e ospedali per adottare menù a km 0 nelle mense. A proporlo è la Coldiretti Salerno che auspica la scelta di cibi e prodotti sani, genuini e controllati del territorio. “Il recente allarme lanciato dal presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone sulla rivisitazione delle gare di appalto nelle mense è un importante passo avanti – sottolinea il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio – da tempo chiediamo che nella ristorazione scolastica, ma anche nelle mense pubbliche e negli ospedali non sia previsto il massimo ribasso nelle gare ma piuttosto l’utilizzo di prodotti del territorio e di alta qualità, come elemento migliorativo di offerta economicamente più vantaggiosa.
Per la fornitura di cibi alle mense in provincia di Salerno, siamo pronti a collaborare come Organizzazione per vigilare e garantire all’utenza la massima trasparenza e qualità. La nuova legge del codice appalti prevede espressamente indicazioni per quanto riguarda anche i servizi di mensa e ristorazione scolastica, prevedendo che si eviti la gara al massimo ribasso, perché questo significa utilizzare prodotti di scarsa qualità. Al contrario – ribadisce Sangiorgio – bisognerebbe prevedere solo frutta e verdura di stagione, una percentuale di prodotti Igp e Dop, con un meccanismo di premialità che Coldiretti richiede da tempo per offrire prodotti tipici, sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero e garantire la massima qualità ai consumatori”.
MODENA, DOPO LA FRANA A POLINAGO RIPARTE L’AZIENDA AGRICOLA CASA SARTI
 
Tre volte e mezzo la distanza tra Roma e New York: sono i chilometri che hanno dovuto percorrere in più i camion per la raccolta del latte diretti all’azienda agricola Casa Sarti di Polinago (Modena) nei dieci mesi in cui le strade di accesso sono state interrotte a causa dei movimenti franosi dell’Appennino modenese iniziati nella primavera del 2013 e che hanno colpito gravemente anche la stalla tanto da renderne necessaria la ricostruzione.
A due anni dalla frana la nuova struttura è stata inaugurata questa mattina alla presenza del Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, del Sindaco di Polinago, Gian Domenico Tomei, del rappresentante della Provincia di Modena, Romano Canovi, della consigliera della Regione Emilia Romagna, Luciana Serri, assieme al Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Mauro Tonello e al Direttore Marco Allaria Olivieri. A fare gli onori di casa il Presidente e il Direttore di Coldiretti Modena, rispettivamente Francesco Vincenzi e Giovanni Duò.
Casa Sarti – informa Coldiretti Modena – era rimasta vittima dei movimenti franosi che nella primavera del 2013 avevano colpito l’Appennino modenese. In particolare la stalla aveva riportato danni talmente ingenti da dover essere abbattuta e ricostruita. La situazione dell’azienda è stata ulteriormente aggravata dai danni causati dalla frana alla viabilità che per dieci lunghi mesi hanno obbligato i mezzi di lavoro a percorrere strade alternative per raggiungere il centro aziendale.
A salvare l’azienda sono stati la volontà e la tenacia del titolare che non ha voluto abbandonare l’attività e, grazie ai finanziamenti del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Emilia Romagna, è riuscito a far fronte a una situazione decisamente critica e a mantenere sul territorio l’azienda tramandatagli dai nonni e dai genitori.
“Quello del trasporto del latte è stato solo uno dei problemi che abbiamo dovuto affrontare – ha sottolineato il titolare Armando Gualmini: anche solo per andare dal centro aziendale agli appezzamenti dove coltivo l’erba medica per gli animali dovevo allungare la strada e fare quasi 20 chilometri in più ogni volta. Il danno più grosso è quello subito dalla stalla che abbiamo dovuto abbattere e ricostruire completamente nuova. Sono stati mesi veramente difficili che hanno messo a dura prova la mia voglia di fare l’agricoltore ma io volevo continuare a fare questo mestiere in questo territorio che è quello dei miei genitori e dei miei nonni. Si dice che i montanari siano testardi e allora eccomi qua a festeggiare una nuova ripresa”.
“Quello di Armando – ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – è un atto che possiamo definire eroico, soprattutto in un momento in cui i produttori di latte per il Parmigiano Reggiano come lui ricevono pagamenti al di sotto dei costi di produzione. Nell’ultimo anno il prezzo pagato ai produttori di Parmigiano Reggiano è diminuito del 20 per cento, passando dai 9,12 euro del gennaio 2014 ai 7,31 euro di fine dicembre 2014. Mentre il prezzo di vendita ai consumatori italiani è calato appena del 4 per cento con effetti negativi sugli acquisti”.
“In un territorio come il Frignano, che nel giro di tre anni ha visto chiudere ben 105 aziende agricole – ha sottolineato il Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi – la ripresa dell’attività di Casa Sarti è un segnale di speranza e un esempio per tutti. Un modo per dimostrare quanto grande sia il valore economico, sociale e ambientale che un’azienda agricola ha in un contesto delicato come quello della montagna. Siamo grati al Presidente Bonaccini che ha voluto essere presente. Coldiretti è orgogliosa – ha terminato Vincenzi – di aver accompagnato l’azienda nel percorso, non sempre facile, che li ha portati oggi a riaprire e continuerà a sostenere tutti gli esempi di imprenditoria giovanile come questo che rappresentano l’orgoglio e il futuro dell’agricoltura italiana”. 
 
VERCELLI-BIELLA, BENE LA ‘PRIMA’ DEL NUOVO AGRIMERCATO DI C.A. AI ‘CAPPUCCINI’
                                                           
Tanta gente per una giornata importante, che segna per Vercelli l’inizio di un nuovo appuntamento periodico con il Mercato di Campagna Amica, che si terrà ogni terzo sabato del mese: la nuova realtà è stata inaugurata oggi al rione Cappuccini, presenti e protagoniste le imprese agricole con il riso, i formaggi, ma anche i frutti del nuovo raccolto, il miele, e tutto l’ampio paniere delle produzioni territoriali.
Ampio spazio anche al tema del latte, con l’azione di Coldiretti Vercelli Biella che ha distribuito materiale informativo ai cittadini consumatori presenti ai Cappuccini, così come avvenuto anche nella giornata di ieri in centro città.
Presente anche l’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore Andrea Raineri che ha rimarcato il valore dell’iniziativa, subito condivisa dal Comune di Vercelli, “che vede la presenza delle imprese agricole ben integrata con il tessuto commerciale locale: una sinergia che fa bene alla cittadinanza innanzitutto”.
Il direttore di Coldiretti Vercelli-Biella Marco Chiesa ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale, ma anche i cittadini che in prima persona in passato hanno sollecitato la creazione del nuovo AgriMercato. Per Vercelli è il terzo appuntamento mensile con i produttori di Campagna Amica, che si aggiunge ai due nella centralissima piazza Cavour (ogni secondo e quarto sabato del mese).
“L’obiettivo è continuare e, anzi, accrescere l’offerta dell’AgriMercato nella città di Vercelli: un successo costruito e cresciuto negli ultimi anni, prima con il ‘raddoppio’ dell’AgriMercato nella centralissima piazza Cavour, che oggi si tiene con cadenza quindicinale, ogni secondo e quarto sabato del mese, e ora con il nuovo appuntamento ai ‘Cappuccini’, ogni terzo sabato del mese in piazza Martiri della Libertà”.
“Sotto il marchio Campagna Amica si raggruppano le eccellenze prodotte dalle imprese agricole italiane: anche nelle nostre province di Vercelli e Biella la crescita è costante, come conferma il costante plauso dei consumatori, che giustamente vogliono portare in tavola prodotti sani, rintracciabili e garantiti – osserva  Giorgio Momo, presidente dell’Associazione Interprovinciale Agrimercato – e per questo va particolarmente sottolineato: l’amministrazione comunale di Vercelli ha colto e sostenuto le nostre motivazioni e quelle dei cittadini consumatori, quegli stessi a cui noi ci rivolgiamo mettendoci la faccia e garantendo prodotti agricoli e 100% italiani. Lo facciamo a Vercelli come nei 1000 Mercati di Campagna Amica che si tengono ogni settimana in tutta Italia”. 
Gli Agrimercati di Campagna Amica si svolgono sul territorio delle due province a Vercelli (ogni secondo e quarto del mese in piazza Cavour, e da questa settimana ogni terzo sabato in rione Cappuccini), Biella (ogni seconda domenica del mese presso i giardini Zumaglini) e Borgo d’Ale (ogni terza domenica del mese presso il mercatino dell’antiquariato). Essi sono parte di una più ampia rete di rappresentanza e di contatto con il consumatore, che si articola attraverso le ‘Fattorie’ e i ‘Punti’ di vendita diretta aziendali, gli Agriturismi di Campagna Amica, ma anche attraverso i Ristoranti di Campagna Amica, le Botteghe e i Gruppi d’Offerta. Anch’esse realtà in crescita sul territorio.
 
COSENZA, PRESENTATO IL PROGETTO “ADOTTA UN CLEMENTINO PER AIRC”
 
Si è svolta nella sala conferenze di Coldiretti Cosenza la conferenza stampa di presentazione dell’interessante e avvincente progetto: “Adotta un clementino per Airc”. L’iniziativa si concretizza mediante l’adozione, da parte dei cittadini – consumatori, di una pianta di clementine dell’Az. Agr. Perseverantia di Aldo Salatino di Corigliano Calabro che mediante la geolocalizzazione potranno verificare la crescita delle clementine sulla pianta direttamente da casa sul personal computer ed alla maturazione del frutto, potranno riceverlo direttamente presso la propria abitazione nel giro di 48 ore. Per ogni adozione sarà devoluta una somma a sostegno della ricerca oncologica.
Sono stati presenti alla conferenza stampa Aldo Salatino, titolare dell’Az. Agr. Perseverantia di Corigliano Calabro, che promuove l’iniziativa, Rosella Pellegrini Serra, presidente del comitato Airc Calabria, Pietro Molinaro, presidente Coldiretti Calabria, Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria e Patrizia Pelegrini, presidente dell’associazione Tone.
La presidente del comitato Airc Calabria, Rosella Pellegrini Serra, ha ribadito il connubio Coldiretti/AIRC che deve essere rafforzato ed ha annunciato di nuovo il progetto “Arancia della salute” che si svolgerà’ in numerose piazze di città’ italiane ed ha concluso che una parte dei contributi che riceve ogni anno l’Airc sarà devoluta a giovani ricercatori calabresi. Patrizia Pellegrini, presidente associazione Tone, ha illustrato le proprietà nutrizionali e salutistiche delle clementine ribadendo che per prevenire combattere il “male del secolo” e’ importante una sana alimentazione di cibi naturali. In conclusione, il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, ha avuto parole di plauso e di incoraggiamento per questa iniziativa benefica che parte della provincia di Cosenza. Ha altresì consigliato di inserire nei certificati di adozione il logo delle Clementine di Calabria IGP per caratterizzare ancora di più l’origine del prodotto e promuovere il consumo di questo frutto tipicamente calabrese.
 
RAVENNA, BAGNARA DI ROMAGNA: CELEBRATA LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
 
Dopo aver portato e raccontato il cibo come bene comune sul palcoscenico globale dell’Expo, Coldiretti Ravenna ha celebrato ieri, domenica 22 novembre, a Bagnara di Romagna, la Giornata del Ringraziamento, tradizionale momento di riflessione promosso insieme alla Conferenza Episcopale Italiana e quest’anno dedicato al tema ‘Suolo bene comune’. La cerimonia provinciale, svoltasi presso la Chiesa Arcipretale di San Giovanni Battista e Sant’Andrea Apostolo e organizzata in collaborazione con la Diocesi di Imola, è stata introdotta dal corteo delle autorità – presenti il Prefetto Francesco Russo, il Consigliere regionale Mirco Bagnari, il Sindaco di Bagnara di Romagna Riccardo Francone, il Sindaco di Conselice Paola Pula, l’Assessore alla Famiglia del Comune di Lugo Fabrizio Lolli, il Presidente del Consiglio comunale di Massa Lombarda Roberto Marconi e il Comandante della Stazione Carabinieri di Bagnara di Romagna Maresciallo Gianni Falletti. Sulle note degli Sciucarèn di Romagna, il corteo ha ‘scortato’ il carro con i ‘doni della terra’ da piazza Marconi sino alla chiesa dove ad attenderlo c’erano il Vescovo della Diocesi di Imola S.E. Monsignor Tommaso Ghirelli e il Parroco di Bagnara Don Pierpaolo Martignani. A conclusione della cerimonia religiosa, il Presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli e il Direttore Walter Luchetta hanno colto l’occasione per celebrare i 70 anni della Coldiretti provinciale, fondata a Lugo il 22 agosto del 1945. Prima della benedizione delle macchine agricole e degli strumenti di lavoro, atto conclusivo della mattinata di festa e riflessione sull’importanza del consumo consapevole del suolo e della salvaguardia della biodiversità, Coldiretti ha premiato i soci emeriti del Comprensorio lughese donando loro una targa commemorativa creata appositamente per il 70°.
Questi i nominativi dei premiati: Bellettini Ruggero (classe 1930, Alfonsine); Calderoni Giovanni (1922, Bagnacavallo); Dal Monte Dino (1926, Bagnara), Gaspari Dino (1921, Conselice); Sangiorgi Loris (1930, Cotignola); Bellosi Antonio Francesco (1920, Fusignano); Donati Stefano (1927, Lugo); Marconi Francesco (1933, Massa Lombarda); Argelli Delio (1933, S.Agata sul Santerno).
 
UMBRIA, DOPO 3 ANNI IN ROSSO MIGLIORA LA SITUAZIONE ECONOMICA PER LE FAMIGLIE
 
Migliorano nel 2015 i conti delle famiglie umbre, con il 51,6 per cento delle persone sopra i 14 anni che dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatto della propria situazione economica, in netta crescita rispetto al 41,9 per cento registrato lo scorso anno. Ad affermarlo è la Coldiretti sulla base della nuova indagine Istat, relativa alla percezione di vita dei cittadini che vede il dato Umbria tornare a crescere dopo un triennio di costante calo. A dichiararsi molto soddisfatto dei propri conti è il 2,7 per cento del totale, mentre la situazione è abbastanza soddisfacente per il 48,9 per cento. Lo scorso anno le stesse percentuali si fermavano rispettivamente al 2,5 per cento e al 39,4 per cento.
Sempre alto, ma anche questo in crescita, il livello di soddisfazione per le relazioni familiari, con il 92,6 per cento degli intervistati umbri che le reputa positive, il 2,1 per cento in più di un anno fa. Spesso considerata superata, la struttura della famiglia italiana si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini. La solidarietà tra generazioni – afferma Coldiretti – è dunque un modello vincente per vivere e stare bene insieme. I dati sulla percezione di vita – commenta Coldiretti – si inseriscono in un momento economico che fa ben sperare anche per l’agroalimentare che è la principale voce di spesa dei cittadini.
 
VITERBO, PROSEGUONO CON SUCCESSO LE GIORNATE DEL RINGRAZIAMENTO
 
Coldiretti Viterbo è lieta di comunicare il successo delle giornate del Ringraziamento che si sono svolte in queste prime domeniche di novembre da inizio mese ad oggi.
Si è iniziato a Nepi domenica 8 novembre, si è continuato ad Acquapendente il 15 e a Tarquinia e Corchiano ieri 22 novembre. Tutte le iniziative sono state accomunate da grande partecipazione di pubblico e cittadinanza che è stata presente numerosa con coinvolgimento e partecipazione. “In fasi difficili e tese come queste che stiamo vivendo per i fatti tragici che stanno accadendo nel mondo nelle ultime settimane, momenti conviviali e di sani principi come queste giornate del Ringraziamento non fanno altro che portare un po’ di serenità e ci fanno prendere contatto con le cose che contano nella vita quotidiana, come il raccolto del nostro lavoro della terra” ha commentato il Presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici. Ha aggiunto il direttore Ermanno Mazzetti: “Le giornate del ringraziamento sono una tradizione della Coldiretti a cui non rinunceremo mai perché sono alla base del nostro rispetto per le tradizioni e ci consentono di stare a contatto sull’intero territorio della Tuscia. Ringraziamo tutti i responsabili di comprensorio per la riuscita delle giornate”.
 
 
Appuntamenti
 
GROSSETO: A CAPALBIO INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE COLDIRETTI
Martedì 24 novembre
 
E’ in programma domani 24 novembre alle ore 11.00, l’inaugurazione dei nuovi uffici della Coldiretti a Capalbio. I servizi di patronato Epaca, tecnico e fiscale, per l’accesso al credito tramite il Consorzio Fidi CreditAgri Italia, unitamente a tutte le pratiche che abitualmente gli imprenditori agricoli devono espletare, saranno garantiti tutti i giorni dal lunedì al venerdì nei nuovi spazi in Via Torino 9/11 Borgo Carige, Capalbio.
“Abbiamo in verità già aperto gli uffici rinnovati e con nuovi orari e servizi – ha detto Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – l’inaugurazione è il giusto momento per ufficializzare tutto ciò. Capalbio rappresenta nell’economia agricola maremmana da sempre un’area importante per tipologia di imprese e per necessità aziendali”. La nuova sede sarà utile per andare incontro alle esigenze di soci, imprenditori e cittadini in modo più consono ai tempi. Grazie alla sinergia con il nostro Consorzio Fidi CreditAgri Italia sarà possibile integrare ai nostri servizi anche quelli di accesso al credito ed in particolare offrire tutta una serie di servizi: dall’anticipo della PAC e del PSR (Piano di Sviluppo Rurale), finanziamenti per la conduzione, consolidamento per le passività pregresse, acquisto capi per allevamenti e attrezzature agricole ed ancora finanziamenti per agro energia (fotovoltaico, biogas, rinnovabili).
“È importante che nonostante la grave crisi che sta vivendo l’agricoltura, – continua Renna – Coldiretti continui ad investire per assicurare ai soci servizi sempre migliori ma dimostrando con i fatti anche di credere in un futuro del settore. Tutti i servizi sono a disposizione della comunità tutta, non solo agricola. Ringrazio il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori tra i più presenti e vicini al nostro progetto di forza amica del Paese, il presidente di sezione Mauro Pellegrini e i componenti del Consiglio di Sezione per la collaborazione che garantiscono con la propria azione al nostro progetto di Campagna Amica”.
All’inaugurazione sono state invitate tutte le autorità, oltre ovviamente a tutti i soci ed i vertici dell’organizzazione, al termine poi del taglio del nastro, grazie agli imprenditori del circuito di imprese di Campagna Amica, è in programma un aperitivo a Km 0.
 
PARMA: GIORNATA PROVINCIALE DEL RINGRAZIAMENTO AL SANTUARIO DI  FONTANELLATO
Domenica 29 novembre
 
Sarà il Santuario di Fontanellato ad ospitare quest’anno la Giornata provinciale del Ringraziamento organizzata da Coldiretti Parma per domenica 29novembre. Una giornata – afferma il Direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini – in cui le famiglie diretto coltivatrici si riuniscono, insieme ad autorità e cittadini, per dire il loro grazie per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo e rivolgere al Signore una sentita supplica per l’anno di lavoro che inizia. 
E’ un appuntamento, molto sentito e partecipato, nel quale condividiamo un momento importante di preghiera e di riflessione. Ma è anche un momento per fare festa e rimarcare l’insostituibile ruolo della nostra agricoltura, al servizio della collettività, quale custode del territorio e produttrice di alimenti sani e genuini. Quest’anno cogliamo l’occasione della Giornata del Ringraziamento – conclude Corsini – per inaugurare il nuovo Ufficio Zona di Coldiretti a Fontanellato, uno spazio ampio, accogliente e confortevole, facilmente raggiungibile da soci e utenti in una zona dotata di un ampio e comodo parcheggio”.
Il programma della Giornata prevede alle ore 9,30 il ritrovo delle autorità nel cortile del Santuario e alle ore 10,00 la Santa Messa Solenne, presieduta da S.E. Mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma, con l’offerta all’altare dei cesti con i frutti e i prodotti tipici del nostro territorio. Al termine della celebrazione eucaristica la benedizione dei mezzi agricoli e l’inaugurazione del nuovo Ufficio Zona di Coldiretti.
 
CREMONA: COLDIRETTI, “GENTE CHE COSTRUISCE, PIUTTOSTO CHE LAMENTARSI”
Venerdì 27 novembre
 
“Coldiretti, la forza amica del Paese – Gente che costruisce, piuttosto che lamentarsi”: è il tema dell’incontro promosso da Coldiretti Cremona, fissato per venerdì 27 novembre al Teatro Ponchielli, con la presenza del Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, del Segretario generale Vincenzo Gesmundo, del Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini. L’appuntamento, che ha il patrocinio del Comune di Cremona, prenderà avvio dalle ore 10.30 con i saluti del Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti.
Tutti gli imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona sono invitati all’appuntamento, che si aprirà con il racconto delle eccellenze del nostro territorio, dal violino all’agroalimentare, dallo sport all’ambiente, dalla cultura (ben rappresentata dalla straordinaria cornice scelta per l’evento) alla creatività dei giovani agricoltori, che non mancheranno di affollare la platea del Teatro. I rappresentanti del mondo economico e delle Istituzioni locali, regionali e nazionali sono stati invitati all’appuntamento, a partire dal Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e dal Ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina.
Sarà l’occasione per fare il punto sull’impegno di Coldiretti a difesa delle imprese agricole e dell’agricoltura italiana, dopo la grande sfida (vinta) di Expo 2015 e mentre si giunge ad un punto nodale nella battaglia condotta dalla prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese a difesa degli allevamenti italiani e di tutto il Made in Italy.
 
MACERATA: INCONTRO AD APIRO SUI NUOVI FONDI UE PER IL TERRITORIO
Martedì 24 novembre
 
I nuovi fondi europei per sostenere gli investimenti sul territorio saranno al centro dell’incontro organizzato dalla Colditreti Macerata e in programma domani, martedì 24 novembre, ad Apiro. L’appuntamento è per le ore 20.30 nella sala consiliare del Comune, in piazza Baldini 1. All’iniziativa prenderanno parte anche il comandante Corpo Forestale dello Stato di Cingoli e i sindaci di Cingoli e Poggio San Vicino. “Il nuovo Piano di sviluppo rurale rappresenta un’occasione determinante per favorire gli investimenti delle imprese e promuovere un’agricoltura sempre più multifunzionale e innovativa, capace di creare lavoro e opportunità per l’intero territorio” spiegano Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata, e il direttore Giordano Nasini -.
 
COSENZA: A TREBISACCE SEMINARIO DI COLDIRETTI E GAL ALTO JONIO FEDERICO II
Oggi
 
Si terrà oggi lunedì 23 novembre dalle ore 18.00 nella sala consiliare a Trebisacce (CS) un seminario organizzato dalla Coldiretti di Cosenza e dal GAL Alto Jonio Federico II. Il tema è: "Sviluppo sostenibile ed uso delle risorse naturali: le scelte sul fronte produttivo, valoriale ed etico”. Una riflessione ampia e forte che parte dall’umano intersecando la vita delle persone, dei territori ed i conseguenti impegni. Il seminario, è anche in sintonia con il messaggio della Giornata del Ringraziamento dei Vescovi italiani che quest’anno ha come tema “Il suolo, bene comune” che s’ispira all’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, che invita tutti gli uomini che abitano la terra alla “cura della casa comune”.
L’uomo ha infatti il compito ed il dovere di custodire la fertilità del suolo, prestare attenzione alle destinazioni d’uso della terra, arginare il fenomeno del land grabbing –l’accaparramento di terra da parte dei soggetti con maggior disponibilità economica, garantire il diritto di accesso alla terra e alle risorse ittiche e forestali. Proteggere il territorio ed i cittadini e per fare questo occorre difendere il nostro patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile dall’avanzare della cementificazione e dall’abbandono e spopolamento nelle aree interne.
Il seminario, introdotto da Luigi Adinolfi dirigente Coldiretti vedrà la partecipazione di Francesco Mundo sindaco di Trebisacce, Paolo Sessa coop Le georgiche, degli imprenditori agricoli Pietro Giovazzini e Piermario Franzese, Marsio Blaiotta Presidente Associazione Bonifiche Calabria e Franco D’Urso vice presidente del Gal Federico II. Le conclusioni saranno svolte da Pietro Molinaro presidente della Coldiretti Calabria e da S.E. mons. Francesco Savino Vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio.
 
PESARO-URBINO: RITORNO IN CAMPAGNA, INCONTRO A FANO CON IMPRESE UNDER 30
Oggi
 
Sostenere il trend di ritorno dei giovani in campagna con un vero e proprio vademecum sulle opportunità offerte dai fondi europei, dal credito e dai progetti come l’Oscar Green per dare visibilità alle esperienze innovative in agricoltura. E’ l’obiettivo dell’incontro organizzato dalla Coldiretti Pesaro Urbino per lunedì 23 novembre al Tag Hotel di Fano (Località Bellocchi, inizio ore 17). Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, sono circa duemila i giovani sotto i quarant’anni che lavorano in agricoltura nella provincia di Pesaro Urbino. Di questi, settecento sono titolari di azienda, mentre sono milletrecento quelli impegnati come manodopera, familiare e non.
Un esercito che potrebbe crescere ulteriormente sfruttando i nuovi bandi del Piano di sviluppo rurale di imminente uscita, ma anche le novità creditizie e le iniziative organizzate da Coldiretti Giovani Impresa. I lavori, moderati dal direttore di Coldiretti Pesaro, Paolo De Cesare, saranno introdotti da Simone Pagliari, delegato Giovani Impresa Pesaro Urbino, cui seguiranno le relazioni di Andrea Montresor, responsabile Sviluppo Rurale Coldiretti Marche, Paolo Cau, responsabile Marche Creditagri Italia, e Paolo Guglielmi, delegato Giovani Impresa Marche. Quindi il dibattito e le conclusioni del Presidente della Coldiretti pesarese e regionale, Tommaso Di Sante.
 
LUCCA, GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE ANCHE NEI MERCATI DI C.A.
Mercoledì 25 novembre
 

Donne Impresa Coldiretti aderisce alla “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”. Anche nei mercati settimanali di Campagna Amica a Stazzema, Seravezza, Massarosa e Camaiore i consumatori troveranno in distribuzione i sacchetti con la scritta “Per troppe donne la violenza è ancora pane quotidiano”. Promossa dalla Case delle Donne di Viareggio Centro antiviolenza “L’una per l’altra” in collaborazione con il tavolo di rete “Insieme contro la violenza sulle donne”, la distribuzione dei sacchetti con il messaggio inizierà mercoledì 25 novembre dal mercato di Stazzema, sotto il comune, per proseguire giovedì 26 a Pozzi, venerdì 27 a Massarosa e sabato 28 a Camaiore (info su www.lucca.coldiretti.it). “Siamo felici – commenta Elena Giannini, Delegata Donne Impresa Coldiretti Lucca – di aderire a questa iniziativa. La violenza sulle donne è una barbaria, un atto vile su cui non dobbiamo ammettere sconti per nessuno. I nostri mercati, nel cuore dei centri abitati, saranno il luogo ideale e di contatto per lanciare il messaggio di questa edizione”.