COMUNICATO STAMPA | Notizie dalle Federazioni

News La Forza del Territorio del 27 aprile 2023

1 Maggio 2023
News La Forza del Territorio del 27 aprile 2023

Primo piano

 

LUCCA

ANCHE CHEF STELLATO DI VIAREGGIO DICE NO A CIBO SINTETICO

Lo chef stellato dice no al cibo sintetico: “Mai nella mia cucina”. È stato categorico Luca Landi, chef del prestigioso ristorante stellato Lunasia di Viareggio che all’incontro promosso da Coldiretti Lucca nell’ambito di Food Expo che si è tenuta al Principino, ha chiuso le porte della sua cucina a carne, pesce ed altri prodotti coltivati nei bioreattori. Un dibattito di grande attualità quello sullo pseudo cibo come lo ha ribattezzato Fiorello a Viva Radio 2 deflagrato all’indomani della proposta di un disegno di legge, fortemente richiesta da Coldiretti che, basandosi sul principio di precauzione per la salute, prevede il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici. Ora la proposta aspetta di essere convertita in legge dal Parlamento. “Andiamo al ristorante per stare bene e per provare piacere anche grazie allo storytelling legato agli ingredienti del territorio. Mangiare non può essere solo un gesto, ma è molto di più. – ha spiegato – Il cibo in provetta non ha nessun margine di trovare spazio nei nostri piatti. Né ora, né mai”. Contro la prospettiva di ritrovarsi nel piatto carne in vitro, latte, pesce ed altri “derivati” coltivati artificialmente, Coldiretti ha raccolto solo in Toscana 35 mila firme ed incassato il sostegno di più di 100 comuni. In provincia di Lucca hanno aderito formalmente alla mobilitazione circa il 65% dei comuni e altri si stanno unendo in questi giorni. Con loro c’è l’84% degli italiani che sono contrari al cibo sintetico secondo il Censis. 

 “E’ un sostegno bipartisan delle istituzioni e della politica per difendere i consumatori da una deriva pericolosissima che rischia di mettere il destino della produzione di cibo mondiale nelle mani di pochi. – ha spiegato Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca intervistato nel corso dell’incontro dal presentatore Federico Conti – Il cibo artificiale spezza il rapporto tra natura, uomo ed alimentazione e rappresenta una minaccia per i territori e per la società. Non è vero che è sicuro, ad oggi non c’è nulla che lo provi, e non è vero che è sostenibile e pulito, così come non è vero che sarà per tutti. La carne è prodotta partendo da cellule animale che vengono accresciute all’interno di fiero fetale utilizzando ormoni che sono vietati in Europa. Non c’è alcuno studio sugli effetti sulla salute umana sul medio periodo ma solo rischi con la Fao che ha evidenziato almeno 53 criticità: dall’insorgere di tumori alle allergie. Quello che chiediamo, sulla base del principio di precauzione, è di fare prima gli studi e nel frattempo non consentire il consumo”. 

Sono tanti gli elementi del paper di Coldiretti che allontanano la prospettiva del cibo sintetico e rilanciano la necessità di continuare a sostenere la mobilitazione degli agricoltori per chiedere al Governo di non perdere tempo ed accelerare sull’approvazione in Parlamento. La petizione potrà essere firmata presso le sedi di Coldiretti presenti sul territorio ed in occasione delle tante iniziative organizzate.

 

Dal Territorio

 

UMBRIA, IL PROGETTO “LO SVILUPPO SOSTENIBILE E L’EDUCAZIONE ALIMENTARE”

Firmato il Protocollo di Intesa con Comune di Todi e Direzione didattica di Todi

Firmato mercoledì scorso presso la sala Giunta del Comune di Todi, il Protocollo di Intesa “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”. A sottoscriverlo, il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano, il Presidente di Coldiretti Umbria Albano Agabiti, la Responsabile regionale Coldiretti Donne Impresa Rosalba Cappelletti e il Dirigente Scolastico Silvana Raggetti della Direzione Didattica di Todi, alla presenza dell’Assessore comunale all’Istruzione e Servizi scolastici Alessia Marta. Un’iniziativa che nasce da un progetto formativo nazionale promosso attraverso Coldiretti Donne Impresa con l’obiettivo di far incontrare mondo della scuola e agricoltura, per valorizzare la sana alimentazione e lo sviluppo sostenibile insieme alla conoscenza del territorio.

Si tratta – spiega Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria – di un percorso multidisciplinare di educazione alimentare e ambientale, di avvicinamento al mondo agricolo finalizzato ad educare gli studenti, futuri cittadini e consumatori, a corretti stili di vita per lo stesso benessere e per quello dell’ambiente. L’attenzione ad una sana e corretta alimentazione, alla salute, il rispetto per l’ambiente, la conoscenza del proprio contesto territoriale e sociale – riferisce Agabiti – sono temi importanti che inseriti in percorsi formativi possono favorire lo sviluppo di una coscienza critica e consapevole nelle generazioni future. Educare ad una corretta e sana alimentazione, specie i giovani – aggiunge Agabiti – è un obiettivo fondamentale per il futuro del nostro Paese: abbiamo il dovere di pensare ad uno sviluppo sostenibile, fondato su cibo e produzioni di qualità, attento all’ambiente ed alleato della salute. Quando si parla di queste tematiche, è prioritario interloquire oltre che con le famiglie, anche con le scuole, con le Istituzioni e le Amministrazioni, agevolando un interscambio utile all’intera collettività.

Todi si conferma una realtà particolarmente attenta – sottolinea il Sindaco Antonino Ruggiano – alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni. La collaborazione con Coldiretti, a servizio della comunità scolastica, è un ulteriore e importante tassello all’interno di un mosaico di iniziative all’insegna del rispetto dell’ambiente e di sani e corretti stili di vita. Nel caso specifico delle scuole, quanto previsto dall’accordo con Coldiretti, va a rafforzare una politica comunale già fortemente orientata ad un’educazione alimentare che privilegia le produzioni locali e il rapporto con il territorio, come dimostra il mantenimento delle mense interne ai singoli plessi e le premialità previste nell’appalto per l’utilizzo di prodotti biologici e a filiera corta. La collaborazione con il mercato settimanale a km zero e il sostegno, tramite il trasporto gratuito, alle uscite didattiche nelle fattorie locali, sono altri punti di forza con i quali Todi si vuole distinguere come città ideale e a misura dei bambini.

Prosegue il nostro impegno – sottolinea Rosalba Cappelletti Responsabile Coldiretti Donne Impresa Umbria – per portare nelle scuole le testimonianze dirette di chi ogni giorno lavora nelle campagne, previlegiando un contatto stretto e di rispetto con l’ambiente. Parliamo di imprenditori multifunzionali, che attraverso fattorie didattiche, agriturismi e attività rivolte al sociale, possono diventare un veicolo attento e ideale, per trasmettere i valori del lavoro agricolo e la conoscenza del territorio. Proprio il nostro ambiente rurale deve essere conosciuto per tutte le sue peculiarità, a cominciare dalle eccellenze agroalimentari: il nostro obiettivo è quello di approfondire in classe, ma anche direttamente nelle nostre imprese, la conoscenza dei prodotti della terra con la loro stagionalità e quelli degli animali. Questo – precisa Cappelletti – per sensibilizzare i giovani sull’importanza di una sana alimentazione e di uno sviluppo sostenibile del territorio, come luogo di identità e di appartenenza. Se le imprese agricole continuano a garantire oltre che biodiversità e cibo di qualità, una serie di servizi utili all’intera collettività, le scuole sono luoghi imprescindibili per la formazione e la crescita di tanti valori che contribuiranno a proteggere e valorizzare l’ambiente in cui viviamo e la nostra salute.

 

CALABRIA, MARCO FURCHÌ ELETTO NUOVO LEADER DEI GIOVANI IMPRENDITORI

Marco Furchì è stato eletto nuovo Delegato Interprovinciale dei Giovani Imprenditori di Coldiretti CZ-KR-VV.

Questo l’esito dell’assemblea interprovinciale che si è svolta a Tropea, “Borgo dei Borghi”, nel  Palazzo dell’Antico Sedile dei Nobil alla quale ha portato il suo saluto il sindaco della città Dario Macrì.   Marco, è un imprenditore agricolo e turistico, laureando in Ingegneria Civile e Ambientale, gestisce l’azienda Furchì Wine – Tropea. Agricoltore di quarta generazione, nel 2020 ha ridato vita all’azienda di famiglia affiancando l’attività vitivinicola alla coltivazione della Cipolla Rossa di Tropea IGP.  Un evidente salto di qualità che gli ha permesso, puntando alla multifunzionalità, di diventare il fulcro di una attività turistica ricettiva a base enogastronomica ed esperienziale.

Nella sua prima dichiarazione Furchì che sarà il leader dei giovani di Coldiretti nelle tre provincie ha affermato: “Credo che l’importanza di Coldiretti sia nell’unione di tutti noi giovani imprenditori che hanno la possibilità di confrontarsi e di trasmettere le proprie idee tramite questa associazione che, motiva e coinvolge, e offre la possibilità di crescere sotto ogni punto di vista, di mettersi in gioco e di fare la differenza. Vorrei ringraziare – ha continuato – tutti i giovani che mi hanno dato la loro fiducia e in particolare il Presidente Fabio Borrello, il direttore Pietro Bozzo   e il comitato uscente per lo spirito ed i valori che mi hanno trasmesso in questi anni”.

Marco farà bene – è il commento del presidente, Fabio Borrello -ha idee chiare e grandi motivazioni coltivate e cresciute nel tempo.  Il lavoro svolto negli ultimi anni dai nostri giovani è encomiabile e prezioso ed è la riprova della capacità di Coldiretti di trovare nuove motivazioni, nuovi stimoli e proposte per continuare a tracciare un percorso di futuro, sia per le imprese che per la Coldiretti”.

 

PUGLIA, GRANO TRICOLORE GIU’ DEL 30% MENTRE TRIPLICA IMPORT DA UCRAINA IN ITALIA

Le importazioni in Italia di grano proveniente dall’ Ucraina sono praticamente triplicate nell’ultimo anno per un quantitativo pari a 358 milioni di chili in aumento del 193% rispetto anno precedente. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2022 in riferimento alla discussione in atto sulla necessità di erogare sostegni agli agricoltori europei che hanno dubito ingenti perdite per il crollo delle quotazioni, a causa del quale Polonia, Ungheria e Slovacchia hanno deciso di fermarne l’import nonostante le osservazioni della Commissione Europea.

Su mercato europeo sono in atto evidenti distorsioni commerciali nel settore dei cereali favorite dall’afflusso di grano ucraino che avrebbe dovuto essere invece destinato soprattutto a fronteggiare il pericolo carestia poveri del nord africa e dell’Asia. La realtà – precisa la Coldiretti – è però diversa e sono in atto speculazioni al ribasso che in Italia hanno portato al crollo delle quotazioni del grano nazionale del 30% nell’ultimo anno, su valori che sono scesi ad appena 28 centesimi al chilo.

Lo studio condotto da Unearthed e Lighthouse Reports parla di profitti di 1,9 miliardi di dollari realizzati dai 10 piu’ grandi hedge funds del mondo attraverso manovre speculative sui prezzi nel commercio di cereali e semi di soia. L’azione degli Hedge fund – spiega la Coldiretti – ha creato prima una bolla speculativa facendo rialzare i prezzi dei prodotti agricoli, rendendoli inaccessibili alle popolazioni più povere del mondo e poi, anche a seguito dei rallentamenti del trasporto via mare, ha inondato via treno l’Unione Europea di prodotti di bassa qualità e basso costo che ha fatto partire anche in Italia una spirale al ribasso che anche in Italia ha portato al crollo delle quotazioni del grano nazionale.

E’ necessario adeguare da subito – sottolinea la Coldiretti Puglia – le quotazioni per sostenere la produzione nazionale in un momento difficile per l’economia e l’occupazione. Non è accettabile che di fronte all’aumento del 18% del prezzo della pasta al consumo rilevato dall’Istat nell’ultimo anno, il grano duro nazionale necessario per produrla venga invece sottopagato agli agricoltori il 30% in meno, nello stesso periodo. La pasta – continua la Coldiretti Puglia – è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano con l’aggiunta della sola acqua è non trovano dunque alcuna giustificazione le divergenze registrate nelle quotazioni, con la forbice dei prezzi che si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e quelli degli agricoltori.

Intanto, si registra il balzo dell’export della pasta pugliese del 37% – insiste Coldiretti Puglia – proprio sotto la spinta dell’allarme globale provocato dalla guerra in Ucraina sulla certezza e salubrità del cibo che ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese – aggiunge la Coldiretti regionale – che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.

Una distorsione che appare chiara anche dall’andamento dei prezzi medi al consumo che secondo l’Osservatorio del Ministero del Made in Italy variano per la pasta da 1,50 a 2,3 euro al chilo, mentre le quotazioni del grano sono crollate a 38 centesimi di euro al chilo, insiste Coldiretti Puglia.

Una anomalia di mercato sulla quale – sostiene la Coldiretti – occorre indagare anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali a tutela delle 200mila imprese agricole che coltivano grano. I ricavi – sottolinea la Coldiretti – non coprono infatti i costi sostenuti dalle imprese agricole e mettono a rischio le semine ma anche la sovranità alimentare del Paese. Le superfici agricole coltivate a frumento duro, secondo le prime previsioni del Masaf per quest’anno, sono in flessione per un investimento di 1,22 milioni ettari con una riduzione di circa il 2% rispetto all’anno precedente. Le difficoltà del mercato dei cereali sono peraltro confermate dalla decisione di Polonia ed Ungheria di bloccare le importazioni di grano dall’Ucraina, contestata dalla Commissione Europea.

Siamo di fronte a manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada dove il grano – precisa la Coldiretti – viene coltivato secondo standard non consentiti in Europa per uso del glifosate nella fase di preraccolta. Occorre invece – continua la Coldiretti – ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Bisogna riattivare da subito – precisa la Coldiretti – la Commissione Unica Nazionale per il grano duro, la cui attività in via sperimentale si è sospesa nell’ottobre del 2022, perché fornisce trasparenza al mercato e dà la possibilità di poter mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera eliminando le distorsioni e i frazionamenti delle borse merci locali. Importante – conclude la Coldiretti – anche investire nella ricerca che, come motore dell’innovazione varietale, deve rispondere non solo alle richieste qualitative del mondo industriale, ma anche rispondere alle nuove esigenze produttive e di resilienza verso gli effetti del cambiamento climatico, rispondendo al contempo alle nuove richieste di sostenibilità volute dalla nuova Politica Agricola Comunitaria.

A causa della siccità e dei costi di produzione in tilt, era già crollata la raccolta del grano in Puglia nel 2022 con una diminuzione del 26% rispetto all’anno precedente, quando ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti – continua la Coldiretti Puglia – sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. La crisi ucraina e i suoi contraccolpi globali hanno messo in evidenza quanto l’Italia sia deficitaria su molti fronti per quando riguarda il cibo ed è costretta ad importare i 3/4 (73%) della soia, il 64% del grano tenero per biscotti e pane e il 44% del grano duro per la pasta.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano, con 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia – hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.

Le superfici seminate – aggiunge Coldiretti Puglia – potrebbero raddoppiare con la produzione di grano che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale. Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue può essere garantita anche in Puglia la messa a coltura di oltre 100mila ettari lasciati incolti per la insufficiente redditività, per gli attacchi della fauna selvatica e a causa della siccità che va combattuta con investimenti strutturali per realizzare piccoli invasi che consentano di conservare e ridistribuire l’acqua per aumentare la produzione aggiuntiva di grano duro per la pasta, di tenero per fare il pane e di mais per gli allevamenti.

Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma è necessario investire – aggiunge Coldiretti Puglia – per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

Bisogna invertire la tendenza ed investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei, conclude Coldiretti nel sottolineare che nell’immediato occorre salvare le aziende agricole da una insostenibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare produzione e le rese dei terreni.

 

NOVARA-VCO, GIADA BARBIERI NUOVO DELEGATO DI COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA

Giada Barbieri è il nuovo delegato di Coldiretti Giovani Impresa Novara-Vco. Eletta all’unanimità dal consiglio, succede a Luca Massara, eletto nel 2018, e giunto a fine mandato. Barbieri rimarrà in carica per cinque anni. L’elezione è avvenuta ieri, mercoledì 26 aprile, nella sede di Coldiretti Novara alla presenza del Presidente Sara Baudo, del Direttore Luciano Salvadori, del Segretario Provinciale Giovani Impresa Paolo Ciancaglini e dei componenti del Comitato direttivo dei giovani imprenditori.

Barbieri, 28 anni, è di Cameri e lavora nell’azienda di famiglia “Il Lauro” fondata dal padre, di cui è titolare dal 2017. Pur essendosi laureata in Lingue e Letterature Moderne ha poi imboccato la strada del mondo agricolo, essendone affascinata da sempre. Le colture principali dell’azienda sono cereali e soprattutto gli ortaggi di cui Giada si occupa principalmente, coltivandoli e poi vendendoli direttamente nel punto vendita de “Il Lauro” o nei mercati di Campagna Amica.

“Sono onorata per la nomina che mi è stata assegnata. Sarò determinata con l’obiettivo di aggregare sempre più giovani per creare un gruppo unito che sappia fronteggiare le difficoltà e proporre nuove migliorie e soluzioni. Per me si tratta di una nuova esperienza ma credo che sia un’occasione fondamentale per accrescere le mie competenze e avere la possibilità di confrontarmi con altre persone che condividono la mia stessa passione”, ha affermato il nuovo delegato.

“I giovani di oggi sono il nostro futuro – hanno commentato il Presidente Sara Baudo e il Direttore Luciano Salvadori – Negli ultimi anni a causa di pandemia e guerra il nostro settore ha subito rincari pesanti, ma la passione che alberga negli animi dei ragazzi è più forte di ogni cosa. E’ importante che ci siano momenti di aggregazione e di confronto tra loro: tutto ciò può solo aiutarli da un punto di vista lavorativo e umano”.

“Ringrazio caldamente Luca Massara per aver ricoperto il ruolo di delegato in questi cinque anni complicati soprattutto a causa della pandemia che ci ha obbligati ad uno stop forzato delle nostre attività – ha evidenziato il Segretario Paolo Ciancaglini – C’è grande fiducia in Giada che pur essendo molto giovane ha dimostrato di saper gestire il suo lavoro con tanta dedizione, passione e competenza. Faccio a lei e a tutto il comitato un sincero in bocca al lupo”.

 

TORINO, SERGIO BARONE NUOVO PRESIDENTE DEI PENSIONATI

Il valsusino Sergio Barone è il nuovo presidente dell’Associazione provinciale pensionati di Coldiretti Torino, il movimento dei senior della più rappresentativa organizzazione agricola. Succede a Pierluigi Cavallino e sarà in carica per 5 anni.

Barone, 73 anni, di Sant’Ambrogio di Torino, all’imbocco della valle di Susa, conduce l’azienda agricola di famiglia con i figli Jacopo e Cecilia, azienda che alleva ovini, produce vino e gestisce l’agriturismo Cascina dei Canonici alla Sacra di San Michele.

Ad affiancare il neopresidente ci saranno i vicepresidenti Adriano Montarsino (zona di Chieri-Carmagnola) e Maria Carla Casassa Vigna (zona di Ciriè). Il Consiglio direttivo è composto dai delegati di zona: Roberto Barbero, Michelino Versino (zona Rivoli-Susa); Pietro Bricco, Claudio Ferdinando Rol, Guido Molinero, Maria Grazia Beccaria (zona di Pinerolo); Luigino Tedoldi, Mauro Canale, Luigino Vittone (zona Rivarolo-Ivrea); Pietro Negro, Carlo Garino (zona Chivasso-Caluso); Roberto Sandrone (zona di Torino); Maria Bono, Bartolomeo Ronco, Cesare Destefanis (zona di Carmagnola-Chieri).

Sergio Barone, ex vicepresidente di Coldiretti Torino, da fine 2021 a metà 2022 ha ricoperto la carica di presidente provinciale. È un personaggio da sempre noto in valle di Susa per il suo impegno associativo e amministrativo: tra il 1995 e il 2004 è stato anche sindaco di Sant’Ambrogio.

Nel programma di Barone c’è l’impegno per la dignità retributiva degli agricoltori pensionati e la difesa dell’agricoltura dagli attacchi che minano il futuro di questa professione millenaria.

«Bisogna difendere il potere d’acquisto delle pensioni degli agricoltori – dichiara il neopresidente – Così come va difeso il futuro dell’agricoltura stessa contrastando il consumo di suolo e l’introduzione dei cibi sintetici. La nostra generazione sente forte il compito di trasmettere ai giovani il valore del nostro lavoro ed è per questo che dobbiamo batterci insieme a loro, per prima cosa, contro il cibo fabbricato in laboratorio che minaccia l’esistenza stessa dell’agricoltura».

 

RAVENNA, GIOVANI IMPRESA COMPLETA LA SQUADRA

 

Si completa l’assetto dei nuovi organi dirigenti di Giovani Impresa Ravenna, il Movimento under 30 di Coldiretti.

Dopo l’Assemblea provinciale che il 12 aprile scorso ha eletto nuovo Delegato il 27enne cervese Marco Sforzini e rinnovato l’intero Comitato, nella serata di ieri si è svolta la prima riunione dell’organo dirigente.

I 16 membri del Comitato si sono ritrovati con l’obiettivo impostare le nuove attività per il 2023 e completare gli adempimenti statutari con la nomina dei vice delegati che affiancheranno il neodelegato Sforzini per i prossimi 5 anni di mandato.

Le nomine hanno riguardato Angelica Monti, allevatrice 24enne di bovini di razza Romagnola nel comune di Riolo Terme e il 23enne William Zauli, che conduce un’azienda frutticola sulle colline tra Brisighella e Marzeno. Entrambi, insieme a Lorenzo Pezzi, frutticoltore faentino 26enne, sono stati indicati come rappresentanti del Movimento provinciale presso l’Assemblea Regionale di Giovani Impresa.

 

NOVARA-VCO, FRANCESCA CANTONE NUOVA RESPONSABILE DI DONNE IMPRESA

Francesca Cantone è la nuova responsabile di Coldiretti Donne Impresa Novara-Vco. Eletta all’unanimità dal consiglio, succede a Federica Scacchi, giunta a fine mandato. Cantone rimarrà in carica per cinque anni. L’elezione è avvenuta oggi, giovedì 27 aprile, nella sede di Coldiretti Novara alla presenza del Presidente Sara Baudo, del Direttore Luciano Salvadori e delle componenti del coordinamento delle donne imprenditrici.

Cantone è di Trecate e, dopo un passato come dipendente in un’azienda di accessori per la moda, ha deciso di rilevare l’azienda del nonno, “Il Pozzaccio”, diventandone titolare. Produce zafferano, piccoli frutti e prodotti da forno venduti anche nei mercati di Campagna Amica.

“Con il nuovo Coordinamento continueremo nel percorso di formazione che serve a costruire una piena consapevolezza dell’importanza e del ruolo decisivo che svolgono le donne nel mondo agricolo, non solo in ambito economico ma anche sociale – ha affermato la nuova responsabile – Purtroppo negli scorsi anni la pandemia ha rallentato i nostri incontri e approfondimenti ma ora vogliamo recuperare quel rapporto diretto tra noi imprenditrici che è linfa per il nostro lavoro”.

“Le donne sono una risorsa per Coldiretti, per le imprese agricole e per la società in generale – ha spiegato il Direttore Luciano Salvadori – La vostra presenza si è rivelata fondamentale in tutta l’attività e negli eventi che abbiamo organizzato sul territorio, e continuerà ad esserlo, ponendo fin da subito la massima attenzione per il coinvolgimento dei consumatori nella battaglia contro il cibo sintetico e nell’applicazione delle strategie più opportune per affrontare l’emergenza climatica e la siccità. Ringrazio Federica Scacchi per aver ricoperto il ruolo in questi anni complicati e auguro un buon lavoro a Francesca Cantone: faccio a lei e a tutto il coordinamento un sincero in bocca al lupo”.

 

ASTI, RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI

Acclamazione per Mario Raviola (Pensionati) e Giovanna Soligo (Terranostra Asti)

 

Sono stati riconfermati per acclamazione a ricoprire il ruolo di presidenza, nell’ambito dei rispettivi settori di appartenenza e per il prossimo quinquennio amministrativo, Mario Raviola per l’Associazione Pensionati in seno alla Coldiretti Asti e Giovanna Soligo per il coordinamento Terranostra Asti.

Così, hanno votato le assemblee riunitesi mercoledì 26 aprile al Mercato Contadino di Campagna Amica Asti, occasione altresì utile per rinnovare gli impegni prossimi futuri sia in termini di attività sia di formazione/informazione.

Classe 1952, Raviola è stata la terza generazione dell’Azienda vitivinicola e orticola, con annesso Agriturismo Topia del Caporale, a San Marzanotto, oggi, passata alla figlia Deborah. Sul suo secondo mandato si è espressa l’unanimità dell’assemblea composta da una cinquantina di soci presenti su 59 effettivi. Nel ringraziare per il consenso generale, Raviola ha così illustrato gli appuntamenti e gli impegni a venire del calendario sociale: il 14 giugno prossimo, ad Asti, si terrà la Festa Interregionale dei Pensionati Coldiretti di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta; a breve, invece, sono previsti due incontri: uno finalizzato alla campagna di informazione relativa al rinnovo dei patentini per effettuare i trattamenti fitosanitari e per condurre i mezzi agricoli nonché utilizzare le relative macchine operative; un altro, per programmare un calendario di iniziative sociali mirate al coinvolgimento degli anziani soli mediante attività da svolgersi periodicamente presso gli agriturismi.

Nel direttivo con Raviola sono stati eletti: Silvana Capra e Giancarlo Camisola alla carica di vicepresidenti, Cesare Stella, Sandro Santi, Oriano Bianco, Matteo Binello, Franco Candelo, Agnese Fasano ed Enrico Mellana come consiglieri, mentre Presidente del Collegio Revisore dei Conti è Mario Tanino e i componenti del collegio sono Guido Gemello e Luigi Scovazzi. Prosegue la segreteria in capo a Rosanna Porcellana.

Classe 1976, la Soligo conduce, insieme alla sua famiglia, l’Agriturismo San Nazario di Montechiaro d’Asti, con annesso allevamento bovino a ciclo chiuso (seminativi, cerealicoli, medicai), una produzione ortofrutticola e un piccolo allevamento di animali da cortile, oltre ad alcuni capi equini di cui alla fattoria didattica. Per lei, questo è il terzo mandato consecutivo.

“E’ importante lavorare in modo strutturato, condividendo le linee guida e la filosofia, sua propria, di Campagna Amica, incentrata sulla filiera corta, sulla stagionalità dei prodotti, sul benessere animale, sulla sostenibilità e, anche, sullo story telling sempre più ricercato dai nostri clienti” ha detto la neo eletta; “inoltre, mai dobbiamo sentirci arrivati ma, per ogni nuova conquista, guardare oltre e puntare in alto verso nuovi orizzonti, con un occhio rivolto al passato, ovvero, al rispetto della tradizione, e uno al futuro, per essere sempre pronti ad intercettare le attese crescenti di chi sceglie la natura, il paesaggio e la bontà autentica dei nostri agriturismi, dove spendere un tempo lento in coppia, in famiglia o con gli amici”.

Con lei nel direttivo: Debora Raviola dell’Agriturismo Topia del Caporale nel ruolo di vicepresidente; Paola Asti (Il Coniglio Bianco), Paolo Novara (Cascina Campora), Eleonora Ronco (La Stella Polare), Alessia Bodrito (Bodrito), Maria Teresa Rossotto (Cascina Vignole) e Barbara Zavattero (Ca’ d’Pinot). Collegio Revisore dei Conti: Michela Della Rocca (Il Milin) nel ruolo di presidente e Alessandra Bodda (Tenuta La Pergola) con Stefano Venturello (Tre Tigli) consiglieri.  Prosegue nel ruolo di segreteria Enrico Lorenzato.

Ad introdurre i lavori, con un bilancio tra passato e futuro, è stato il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia che, degli appuntamenti sociali ne ha fatta occasione per adoperare approfondimenti puntuali in termini di flussi turistici e di obiettivi strategici, coinvolgendo l’Assessore Comunale all’Agricoltura, Cibo e Vino Riccardo Origlia, il consigliere dell’Atl Langhe, Monferrato e Roero Micaela Soldano e il presidente dell’Associazione Culturale Generazione Pier Paolo Guelfo (Il Magico Paese di Natale), nonché col contributo del Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio.

 

ANCONA, INCONTRO CON I CANDIDATI: SI PARTE DA IDA SIMONELLA, CANDIDATA SINDACO

“Diamo ad Ancona la sua food policy”

Sostegni alla filiera corta, affidamenti diretti per la gestione del verde urbano, progetti di educazione alimentare nelle scuole e promozione del cibo locale. È una vera e propria food policy cittadina quella che gli agricoltori anconetani chiedono al futuro sindaco della città in vista delle elezioni amministrative. Un Piano strutturato che mette in fila tutte le azioni legate al cibo e all’alimentazione dalla gestione delle mense pubbliche alla lotta agli sprechi, dalla ricerca scientifica alla stagionalità, dalla tutela dell’ambiente al chilometro zero. Il tutto contenuto in un documento redatto da Coldiretti Ancona e all’oggetto degli incontri con i singoli candidati sindaco, chiamati a un confronto e a sottoscrivere gli impegni contenuti. Il primo, questa mattina con la candidata sindaco Ida Simonella. Già in calendario, per il prossimo 3 maggio gli incontri con i candidati Daniele Silvetti e Roberto Rubegni mentre gli altri sono ancora da programmare. “Ancona, una filiera agroalimentare tra colline e mare”: già il titolo dell’agenda programmatica fa intuire una proposta per tutto il settore primario. “L’intera filiera agroalimentare – spiega la presidente di Coldiretti Ancona, Maria Letizia Gardoni – tra produzione, lavorazione, accoglienza e ristorazione rappresenta il 14% delle attività economiche attive nel Comune di Ancona, un territorio che spazia dalle colline al mare. Noi riteniamo che agricoltura, allevamenti, gestione delle aree boschive, pesca e turismo siano settori da sostenere e promuovere perché oltre a creare un importante volano economico vanno a incidere sulla qualità della vita dei cittadini”. Coldiretti è la prima organizzazione agricola della regione e rappresenta, in tutta la provincia anconetana, circa 1500 realtà associate tra aziende agricole, zootecniche, della pesca, coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali e pensionati. Nella città di Ancona è presente con diverse sedi istituzionali e ha avviato, nel tempo, tre mercati contadini di Campagna Amica con gli agricoltori del territorio che fanno la vendita diretta dei loro prodotti agricoli: i due mercati di piazza Cavour e piazza Roma e il grande Mercato coperto di via Martiri della Resistenza. Negli ultimi anni ha organizzato anche lezioni di educazione alimentare che hanno coinvolto decine di classi anconetane delle scuole dell’infanzia e primarie con incontri in classe, visite in campagna e nei mercati.

 

SIENA, INCONTRO CON LA CANDIDATA SINDACO NICOLETTA FABIO

Una delegazione di Coldiretti Siena guidata dal Presidente Luigi Sardone e dal Direttore Simone Solfanelli e composta da dirigenti, funzionari e associati, ha incontrato la candidata Sindaco Nicoletta Fabio. 

L’incontro rientra nel ciclo di appuntamenti conoscitivi avviati alcuni mesi fa e nasce dall’attenzione da parte di Coldiretti Siena alle politiche della città.

Nicoletta Fabio ha illustrato il suo percorso e le sue idee per Siena, soffermandosi in particolare sul turismo, sulle problematiche dell’agricoltura e sulla necessità di rivalorizzare alcune eccellenze della città, come ad esempio l’Enoteca Italiana. 

Durante l’incontro la candidata ha anche sottolineato l’importanza di pianificare gli eventi in città, così da avere una calendarizzazione sensata che possa da una parte dare più valore alle iniziative e dall’altra non lasciare periodi vuoti. Sono stati poi trattati i temi della tutela ambientale e del ruolo di Siena nell’agroalimentare, fiore all’occhiello del territorio.

Il dibattito che ne è scaturito molto interessante e costruttivo ha toccato anche il tema dell’importanza di intercettare finanziamenti e fondi pubblici per la città.

 

CUNEO, PAC: SVOLTA GREEN E OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE AGRICOLE

Ricca di novità, più complessa, più selettiva, con opportunità che occorre saper cogliere. È la fotografia della nuova Politica Agricola Comune, in vigore da inizio anno, emersa questa mattina al convegno organizzato da Coldiretti Cuneo a Cortemilia.

Proseguono così gli incontri Coldiretti sul territorio provinciale per illustrare la PAC 2023-2027, manovra comunitaria che mette a disposizione dell’agricoltura italiana 37,5 miliardi di euro in cinque anni, e gli strumenti messi a disposizione delle aziende dal nuovo CSR, il Complemento per lo Sviluppo Rurale in Piemonte, che sostituisce da quest’anno il PSR con una dotazione finanziaria di 756 milioni di euro.

All’evento, cui hanno preso parte un centinaio di imprenditori agricoli e numerosi amministratori del territorio a cominciare dal Sindaco di Cortemilia, sono intervenuti il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada, il Direttore Fabiano Porcu, il Capo area economica Franco Ramello e il tecnico Marco Benzo.

“Abbiamo dedicato ai nostri imprenditori – spiega il Presidente Enrico Nada – un’altra occasione di divulgazione e confronto, dopo il seguitissimo convegno a Cherasco di alcune settimane fa con il Presidente ISMEA Prof. Angelo Frascarelli e i Dirigenti della Regione, per illustrare le ricadute delle nuove misure sulle aziende agricole e le opportunità che si sono venute a creare. La PAC è un’architettura complessa che richiede un adeguato supporto agli agricoltori che la nostra Coldiretti è sempre pronta ad offrire”.

“Non è certo la PAC che sognavamo – sottolinea il Presidente Nada – ma è il risultato di compromesso migliore rispetto alle spinte ormai da anni sedimentate nel contesto europeo. La PAC resta quanto mai necessaria per garantire la sopravvivenza e il futuro delle nostre imprese”. Un futuro nel segno della sostenibilità, considerata la svolta green del Primo Pilastro, una delle novità più significative della PAC 2023-2027, che premia chi più si impegna a tutela dell’ambiente.

“La nuova PAC – conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – è entrata a regime in un momento molto delicato per il settore agricolo. Siccità, rincari, scarsa remunerazione per i produttori e tentativi di penalizzazione che piovono da più parti, sono sfide impegnative. Gli agricoltori sono chiamati a destreggiarsi tra condizionalità rafforzata, obblighi di rotazione, nuovi piani colturali e dovranno valutare la convenienza e la percorribilità di alcune soluzioni. Siamo di fronte ad un cambio di prospettiva e di mentalità in un contesto che sta mutando rapidamente e richiede agli agricoltori un’attenta programmazione”.

 

TORINO, USIAMO L’ACQUA DEI BACINI IDROELETTRICI PER SOCCORRERE L’AGRICOLTURA

Coldiretti Torino chiede che nei capitolati di gara per le concessioni dei grandi bacini idroelettrici delle valli torinesi venga introdotto l’obbligo di soccorso all’irrigazione nei momenti più critici.

La Regione Piemonte sta predisponendo le gare per il rinnovo delle concessioni di produzione energetica da grandi derivazioni idroelettriche come previsto dalla legge regionale del luglio 2022. Secondo Coldiretti Torino questa è un’occasione importante per introdurre il principio che l’acqua impiegata per scopi idroelettrici possa essere utilizzata per aiutare l’irrigazione quado si verificano situazioni di grave siccità, come è accaduto nell’estate del 2022. L’anno, scorso, infatti, Coldiretti Torino e Iren hanno raggiunto un accordo per il rilascio di 6 metri cubi al secondo di acqua dalla diga idroelettrica del lago di Ceresole Reale, acqua che ha consentito di alimentare i canali irrigui di pianura che non riuscivano più a derivare a causa dell’asciutta del torrente Orco. Questo soccorso irriguo ha permesso di portare a termine la maturazione dei raccolti per 5.500 agricoltori su 8.500 ettari terreni in Canavese.

«La Regione ha finalmente l’opportunità di applicare il principio dell’uso plurimo delle acque – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Non vogliamo scippare l’acqua a nessuno ma stabilire il principio che se l’acqua viene trattenuta a monte deve servire anche a valle per salvare la produzione di cibo. Del resto, nella gerarchia dell’uso della risorsa idrica al primo posto c’è l’utilizzo potabile ma al secondo posto c’è quello agricolo. Pensiamo che in base a questo principio, i concessionari idroelettrici possano venire incontro alle esigenze dell’agricoltura nel caso in cui, mentre le colture in piena coltivazione, nei punti di prelievo dei canali irrigui i fiumi risultino di portata insufficiente. In fin dei conti si tratta di condizioni che si possono verificare un paio di mesi l’anno quando sono in atto le fioriture del mais, la ricrescita dei prati a sfalcio e la maturazione della frutta».

I grandi bacini idroelettrici del Torinese sono presenti in alta valle Orco, valle di Viù sulla Stura di Lanzo e in valle di Susa. Sono gestiti da colossi come Iren ed Enel Green Power. Ma anche In val Chisone sono presenti bacini di media dimensione gestiti da altre società. Se tutti questi sbarramenti fornissero acqua in caso di mancanza di precipitazioni in pianura l’agricoltura torinese potrebbe garantire la fornitura di cibo anche in estati asciutte.

«Pensiamo che, nel rinnovo delle concessioni, non vadano solo prese in considerazione le compensazioni ambientali ed economiche per i comuni dove insistono i laghi artificiali ma che vadano tenute presenti tutte le esigenze di bacino ad iniziare, appunto, da quelle irrigue. Le nostre sono richieste di buon senso ma che non trovano ascolto in Regione. Crediamo che questa possa essere un’occasione importante a disposizione degli assessori regionali Marnati e Protopapa per difendere, con i fatti, l’agricoltura. Per questo chiediamo loro di convocare un tavolo urgente per esaminare le nostre proposte».

 

MANTOVA, POMODORO: NO AL CONTINGENTE DI CONCENTRATO RICHIESTO DALL’OLANDA

Tutelare produzione Made in Italy e siglare contratto di filiera “equilibrato”

Non bastava l’incertezza sul prezzo, ora sulla stagione dei pomodori si allunga anche l’ombra di un “euro-rischio”, con l’Olanda che ha chiesto di importare da paesi extra-Ue un contingente di 20mila tonnellate di concentrato di pomodoro a dazio zero. Una richiesta che per Coldiretti Mantova è “totalmente ingiustificata, dal momento che non sussistono requisiti di carenza di produzione di pomodoro da industria nell’Ue, tale da giustificare l’apertura di un contingente a dazio zero, che andrebbe a sballare completamente il mercato, lasciando aperto uno spiraglio per possibili scenari di agropirateria”.

Proprio da Mantova – una delle capitali del pomodoro, rileva la Federazione provinciale di Coldiretti, con 3.573 ettari coltivati, quasi il 51% dell’intera superficie lombarda e una produzione superiore a 3,1 milioni di quintali – si alza l’allarme di Fabio Perini, produttore di pomodoro e presidente di Coldiretti Castellucchio.

“L’Olanda vorrebbe far entrare una produzione di concentrato di pomodoro da aree extra-Ue vicina al 5% dell’intera produzione italiana di pomodori, sostenendo che la produzione Ue non sarebbe sufficiente a soddisfare la domanda – spiega Perini -. Tuttavia, per acconsentire a tale richiesta, la Commissione Ue dovrebbe ravvisare la sussistenza di due condizioni: la merce oggetto della richiesta non è prodotta nell’Unione europea in quantità sufficiente e, seconda condizione, deve essere destinata ad una ulteriore trasformazione. Ad oggi non è possibile affermare né tantomeno prevedere un calo delle produzioni o difficoltà di approvvigionamento del mercato in Italia e in Unione europea”. Anche perché già nella seconda metà di luglio, sottolinea Coldiretti Mantova, partirebbero le operazioni di raccolta in Italia, sostanzialmente in linea peraltro con le superfici del 2022.

Il contingente di concentrato di pomodoro, peraltro, sarebbe stato rifiutato dall’Australia e dagli Stati Uniti, in quanto non in linea con le norme sui diritti dei lavoratori impiegati nel corso della produzione.

Resta l’incognita contrattuale. “Ad oggi solo il Consorzio Casalasco del Pomodoro ha sottoscritto un accordo con i propri agricoltori conferenti – ricorda Perini -. È necessario raggiungere un’intesa per tutto il Nord Italia, che tenga conto degli equilibri interni della filiera e delle esigenze di tutti gli attori coinvolti nel sistema produttivo del pomodoro”.

Secondo Coldiretti Mantova, i contratti di filiera sono chiamati a garantire un prezzo equo e stabilità al mercato, tenendo conto sempre dell’equità di una remunerazione congrua, per non alimentare eventuali speculazioni in momenti di confusione, ma anzi per tutelare i produttori che rispettano l’eticità del prodotto.

 

TREVISO, SOS SICCITA’: SEMINE E PRODUZIONI A RISCHIO

È SOS per le semine primaverili di granoturco, soia, girasole e altre colture nostrane nei terreni aridi per la mancanza dell’acqua necessaria alle coltivazioni per crescere, soprattutto al nord dove le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-45%). È l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi al primo trimestre del 2023 dai quali si evidenzia che in difficoltà è in realtà l’intera Penisola dove è caduta in media il 15% di acqua in meno.

Una situazione drammatica che – sottolinea la Coldiretti – per quanto riguarda il mais le prime stime segnalano una riduzione degli ettari seminati che nel Nord Italia sarebbe di circa il 6%, mentre nel Centro arriverebbe a toccare il 10%. Sono circa 300mila – continua la Coldiretti – le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità del Centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi 1/3 dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento. Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al granoturco per alimentare gli animali per la produzione dei grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ed i salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello.

Il deficit idrico del Paese è drammatico dopo un 2022 che è risultato tra i più secchi della storia recente con gli effetti che sono evidenti nei grandi laghi dove – continua la Coldiretti – le percentuali di riempimento vanno dal 41 % del lago di Como al 42% del lago di Garda la cui altezza è sui minimi storici del periodo mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,6 metri, come in piena estate, e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

“Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà” ha affermato il presidente di Coldiretti Treviso, Giorgio Polegato nel sottolineare che “per questo abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura”. Gli agricoltori – conclude Polegato – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare”.

 

ALESSANDRIA, PIOGGIA DIMEZZATA, SOS SEMINE, RIPERCUSSIONI PRODUZIONE E REDDITO

Preoccupazione per le problematiche relative alla sempre minor disponibilità delle falde acquifere

E’ SOS per le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, riso e trapianti di pomodoro nei terreni aridi per la mancanza dell’acqua necessaria alle coltivazioni per crescere.

Nella provincia di Alessandria le mancate precipitazioni sono di oltre 50%, rispetto ad annate tipicamente primaverili e quindi piovose, con ripercussioni drammatiche su produzioni e reddito aziendale.

E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Alessandria sulla base dei dati Isac Cnr relativi al primo trimestre del 2023 dai quali si evidenzia che in difficoltà è in realtà l’intera Penisola dove è caduta in media il 15% di acqua in meno.

Una situazione complicata che provoca incertezza nelle campagne con le previsioni di un taglio di quasi 7.500 ettari dei terreni coltivati a riso mentre per quanto riguarda il mais le prime stime segnalano una riduzione degli ettari seminati che nel Nord Italia sarebbe di circa il 6%.

In provincia di Alessandria si stima una riduzione di circa il 15% per il riso, ma il dato potremmo aumentare. Sul territorio provinciale gli ettari coltivati a riso sono circa 7.900, per una produzione di 568.338 quintali, concentrati nella zona del Casalese: Villanova, Balzola, Morano Po, la situazione più complicata per la mancanza di apporto idrico riguarda la produzione a ridosso dell’area vercellese.

“La riduzione delle semine primaverili, sulla base degli andamenti climatici, ha portato molte aziende a cambiare ordinamento colturale – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. E proprio la mancanza di acqua ha portato ad un incremento delle colture autunno vernine proporzionalmente legato alla riduzione di alcune tipologie di produzioni, come mais e sorgo. Non dobbiamo dimenticare che proprio dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al granoturco per alimentare gli animali. Ma c’è preoccupazione anche per le escursioni termiche importanti che potrebbero portare ad un ritorno di freddo compromettendo le produzioni di orticole”.

Il deficit idrico del Paese è drammatico dopo un 2022 che è risultato tra i più secchi della storia recente con gli effetti che sono evidenti nei grandi laghi dove le percentuali di riempimento vanno dal 41 % del lago di Como al 42% del lago di Garda la cui altezza è sui minimi storici del periodo mentre il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3,6 metri, come in piena estate, e si registra anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino ed appenninico.

“Non possiamo sottovalutare le problematiche relative alla sempre minor disponibilità delle falde acquifere: di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Occorre sostenere gli investimenti e la rete dei piccoli invasi per incentivare il risparmio energetico e idrico nelle aziende agroalimentari – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Un intervento necessario per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare. L’irrigazione, infatti, può fare la differenza consentendo anche di triplicare le rese in campo”.

 

CREMONA, SOS SEMINE, FONDAMENTALE GARANTIRE ACQUA PER L’IRRIGAZIONE

Riunito in Regione il Tavolo Tecnico sulla siccità

E’ sos per le semine primaverili di granoturco, soia, girasole e trapianti di pomodoro nei terreni aridi per la mancanza dell’acqua necessaria alle coltivazioni per crescere, in un territorio in cui le precipitazioni sono praticamente dimezzate. E’ quanto sottolinea Coldiretti Cremona, in occasione della convocazione del Tavolo Tecnico permanente sulla siccità, riunito stamattina in Regione Lombardia per valutare le azioni da intraprendere per la gestione della stagione irrigua 2023 ormai imminente, alla luce delle condizioni delle riserve idriche attuali.

Con l’Assessore agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica Massimo Sertori, l’Assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi e l’Assessore al Territorio e Sistemi verdi Gianluca Comazzi, erano presenti i Presidenti e i Direttori dei Consorzi di bonifica e irrigazione e dei Consorzi dell’Adda e Oglio oltre ai vertici di ANBI, delle Associazioni Agricole e delle società di produzione di energia idroelettrica.

Come evidenziato dall’assessore Sertori, la situazione permane critica. Nonostante le piogge dei giorni scorsi abbiano portato un minimo sollievo ai territori dove si sono verificate, e abbiano incrementato i volumi invasati nei laghi di Como e Iseo, il contesto resta di grave carenza idrica. Il deficit si è ridotto ad un -39% rispetto ad un -56% di inizio mese – come evidenziato da ARPA Lombardia – ma rimane un contesto di deficit rispetto ad una condizione di normalità. Non aiuta la situazione del manto nevoso che secondo gli ultimi dati di ARPA è inferiore del 75-90% rispetto alla media storica. Quindi non si potrà contare più di tanto sullo scioglimento della neve nelle prossime settimane.

Il consorzio dell’Adda ha già confermato che ai primi di maggio verrà presentata formalmente a Regione Lombardia la richiesta di deroga al DMV (Deflusso Minimo Vitale) per consentire di aumentare l’invaso dei laghi e mantenere un livello che permetta di poter usufruire di qualche settimana in più di irrigazione. Molto dipenderà anche dai dati delle precipitazioni previste per questo fine settimana che ARPA ha confermato essere nell’ordine dei 60 mm di pioggia soprattutto nei bacini del lago di Como e Iseo.

In occasione della riunione del Tavolo tecnico in Regione, l’assessore Sertori ha fatto un passaggio sulla nomina di Matteo Salvini a Commissario straordinario alla Siccità con il quale ha già avuto modo di confrontarsi anche per capire quale sarà la linea di indirizzo che il Commissario intenderà dare al suo piano di azione. Salvini ha già manifestato l’intenzione di occuparsi prevalentemente dell’accelerazione della realizzazione di quelle opere idrauliche e idriche strategiche che da troppi anni sono ferme in attesa di fondi e di autorizzazioni, ha chiesto ai Consorzi di farsi promotori della presentazione o ripresentazione di quelle opere già cantierabili o in fase di studio di fattibilità in modo da poterne accelerare la realizzazione.

L’attenzione e il lavoro dei consorzi presenti sul territorio cremonese è massima – hanno evidenziato Giannenrico Spoldi, presidente del Consorzio di Bonifica Dunas, e Mauro Begatti, presidente del Consorzio di Bonifica Navarolo –. I Consorzi stanno mettendo in campo tutte le azioni necessarie per scongiurare una situazione delle irrigazioni come quella dello scorso anno, nonostante le condizioni siano purtroppo anche peggiori. Le prossime settimane saranno decisive e il tavolo ha programmato di riunirsi tra un mese circa per valutare la situazione e prendere le decisioni conseguenti.

 

Appuntamenti

 

BERGAMO, L’AGRICULTURA CHE UNISCE – I CAMPIONATI DELL’AGRICOLTURA

Progetto didattico riservato alle classi IV scuole primarie di Bergamo, Brescia e Procida/Napoli

Quiz sull’agricoltura e sulla cultura, visita alla fattoria didattica e una agri-bag a km zero: ecco le attività dedicate agli studenti durante l’evento organizzato da Coldiretti Brescia per le scuole primarie bresciane che hanno partecipato al progetto di educazione alimentare e si sono classificate nei primi posti dei “Campionati dell’agricoltura”.

Progetto che, in occasione di “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023”, ha visto la partecipazione di 7 classi della provincia di Bergamo, 7 classi della provincia di Brescia e 7 classi della provincia di Napoli/Procida. Queste ultime hanno passato il testimone visto che Procida è stata capitale della Cultura nel 2022.

Venerdì 28 aprile, dalle ore 10.00, gli studenti della classe quarta della scuola primaria di Ghedi (BS), Bergamo e Procida, si ritroveranno nel cortile della fattoria didattica Dosso Badino a Monticelli Brusati in via Europa 53 per affrontare le finali dei “Campionati dell’Agricoltura”, un progetto realizzato e sostenuto con la collaborazione con l’Ufficio Territoriale Scolastico di Brescia, di Bergamo e di Procida.

Bergamo sarà rappresentata dalla 4 A dell’istituto De Amicis di Bergamo.

Previste per le ore 11.00 le premiazioni agli studenti che hanno partecipato alla mattinata con la partecipazione, tra gli altri, della vicepresidente di Coldiretti Brescia Nadia Turelli, del direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano, del dirigente dell’Ufficio territoriale scolastico di Brescia Giuseppe Bonelli, del sindaco di Monticelli Brusati (BS) Paolo Musatti,  della vicepresidente Consiglio Nazionale ANCI Roberta Sisti, del Sindaco di Procida Dino Ambrosino, della consigliera delegata alla scuola Sara Esposito, dell’assessore al turismo di Procida Leonardo Costagliola, del presidente e dal direttore di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio e Carlo Loffreda.

 

VICENZA, DOMANI IL PRESIDENTE DI CAMPAGNA AMICA A BUONGIORNO TELECHIARA

Le eccellenze del territorio

La dolcezza ed il colore brillante, unitamente alla loro versatilità nelle più diverse preparazioni, li rende una delle eccellenze più conosciute a livello nazionale e non solo. Stiamo parlando dei piselli dei Colli Berici, in particolare di quelli di Lumignano, che si narra fossero stati serviti, il 25 aprile, festa di San Marco “Patrono della Serenissima”, già sulla tavola del Doge a Venezia.

Domattina, a partire dalle 10.30 il presidente di Campagna Amica Vicenza, Raffaele Cogo, sarà ospite di Buongiorno Telechiara, dove illustrerà le caratteristiche di questo straordinario prodotto, nonché i suoi più comuni usi in cucina.

Dal punto di vista nutrizionale il loro profilo è decisamente interessante. I piselli, infatti, sono ricchi di proteine e fonti di vitamine (soprattutto A ed E, ma anche B1, B2, B9, il preziosissimo acido folico, C e K). Contengono diversi sali minerali (potassio, ferro, fosforo, calcio, magnesio, zolfo, sodio e zinco) e pochi grassi. Sono ricchi anche di fibre solubili, amidi e zuccheri. Sono ricchi di antiossidanti ed hanno un ridotto apporto calorico. “Grazie al contenuto di potassio e magnesio, nonché alla capacità di ridurre i livelli di colesterolo “cattivo” – commenta il presidente Cogo – i piselli sono utili anche per la salute del cuore e del sistema circolatorio. Contribuiscono alla prevenzione delle patologie cardiache, anche in virtù dell’acido folico e della vitamina B6 che, nello specifico, agiscono da anticoagulanti”.

L’informazione e sensibilizzazione del consumatore è uno dei punti fermi di Coldiretti, che si realizza attraverso Campagna Amica. “Non dobbiamo dimenticare – conclude il presidente Cogo – quanto importanti siano le nostre produzioni per l’economia locale. Un’economia che non rende merito soltanto ai produttori, ma ad un indotto molto più esteso, che va dal commercio in generale al turismo di alto livello”.

In occasione di Buongiorno Telechiara si parlerà anche delle Agriscampagnate, alla riscoperta di altri prodotti sinonimo del buon vivere all’aria aperta, tra i quali sopresse, formaggi, pane e gli agrodolci.

 

BERGAMO, FIERA AGRICOLA TREVIGLIO, CONVEGNO SU PAC E GESTIONE ALLEVAMENTI

“L’agricoltura di pianura tra impegni europei e sfide del mercato: la nuova Pac e l’ottimizzazione degli allevamenti” è il titolo del convegno promosso da Coldiretti Bergamo per venerdì 28 aprile 2023, alle ore 20,30, nell’ambito della Fiera Agricola della Pianura Bergamasca che si svolgerà nel quartiere fieristico di Treviglio dal 28 aprile al 1 maggio.

L’iniziativa, che si terrà presso l’Auditorium della Fiera, si svilupperà secondo il seguente programma: dopo i saluti istituzionali, relazioneranno Angelo Frascarelli docente di Economia e Politica Agraria dell’Università di Perugia e Paolo Marconi veterinario ARAL. Concluderà il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio. Gli interventi saranno coordinati dal direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda.

I lavori del convegno si propongono di approfondire i nuovi aspetti della politica comunitaria che andranno ad interessare il mondo agricolo e su come intervenire sugli allevamenti per renderli sempre più sani e sostenibili.

 

COMO-LECCO, AGRINATURA: CUOCHI, LABORATORI E UN AGRIQUIZ CON GLI STUDENTI

Un programma intenso, con oltre 20 eventi in programma nella tre-giorni che porta Coldiretti Como Lecco al centro di AgriNatura: una manifestazione che parla ai consumatori di ogni età, attraverso un cartellone di eventi che spaziano dagli agri-showcooking ai laboratori didattici, alla raccolta firme per dire no al cibo sintetico. Un parterre ricco, che annovera anche cuochi insigniti della stella Michelin come Gianni Tarabini (chef della Fiorida di Mantello) che sarà protagonista del primo “live” culinario di sabato 29 aprile, giornata inaugurale. Prima, però, altri due eventi in contemporanea vedranno il cibo e l’agricoltura protagonista, con l’AgriQuiz per i ragazzi delle scuole medie e la disfida ai fornelli dove si misureranno gli studenti di tre scuole alberghiere del territorio (banco di prova sarà la preparazione di un risotto con gli ingredienti a filiera corta).

Non solo: si parlerà di storia del cibo e verrà svelata e ripreparata la ricetta originaria della pasta alla carbonara, che prevedeva la salsiccia (a cura dello chef Giancarlo Rebuscini, domenica) mentre trova conferma in queste ore la presenza di autentici big-chef che hanno scritto grandi pagine della cucina italiana e lombarda nel corso dell’ultimo quarto di secolo: preziosa, in questo senso, la collaborazione con EuroToques Italia e lo chef Enrico Derflingher, che già lo scorso anno era stato tra i protagonisti di AgriNatura.

Ancora, ampio spazio ai vini e all’olio delle due province lariane, con laboratori di degustazione dedicati, ma anche alle erbe aromatiche e ai formaggi, protagonisti di mostre storie e racconti (che ripercorreranno, in particolare, l’epopea degli stracchini e la genesi valsassinese del Gorgonzola). I più piccoli verranno invitati a “mettere le mani nella terra” con laboratori specifici con Coldiretti Donne e Giovani Impresa: sempre ai ragazzi in età scolare è dedicato il laboratorio “Bee Happy” dedicato al mondo del miele e delle api.

“AgriNatura è un’occasione importante per rimarcare il dialogo, per noi continuo, con i consumatori” ha detto il direttore di Coldiretti Como Lecco Rodolfo Mazzucotelli oggi alla conferenza stampa di presentazione della tre-giorni, mentre il presidente Fortunato Trezzi ribadisce “la centralità del settore primario per lo sviluppo del territorio lariano anche in stretta connessione con il turismo e il mondo del cibo che diviene volano di attrattività per il territorio”.

Particolarmente incisivo sarà l’impegno di Coldiretti Como Lecco a sostegno della sensibilizzazione contro il cibo sintetico: alla presenza ad AgriNatura si unirà, domenica 30, anche il contemporaneo presidio con raccolta di firme presso il Mercato di Campagna a Lecco in piazza Garibaldi.

“Sarà un fine settimana intenso, in cui daremo spazio a valori condivisi, all’importanza di tutelare il buono della nostra agricoltura come bene identitario e strategico per il territorio” aggiunge Trezzi. “Vogliamo parlare ai consumatori, ai giovani, alle nuove generazioni. Vogliamo parlare di etica del cibo, di alimentazione che fonda il suo futuro sulle radici di una cultura rurale popolare oggi in grado di incrociare la cucina e la cultura gourmet. Porteremo la campagna in cucina e la cucina in campagna, con un calendario da gustare in tutti i sensi e pensato per coinvolgere il pubblico per l’intera giornata. Ci vediamo a Lariofiere!”.