ARTICOLO | Economia

Fase 3, riapertura centri estivi esclude 3 famiglie su 4

15 Giugno 2020
Fase 3, riapertura centri estivi esclude 3 famiglie su 4

Per integrare l’offerta di servizi educativi per l’infanzia in Italia che esclude 3 famiglie su 4 (75,3%) sono state riaperte le prime fattorie didattiche nelle campagne italiane che possono accogliere durante l’estate i bambini in sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, magari usufruendo del bonus baby sitter. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della riapertura dei centri estivi fissata per il 15 giugno sulla base del rapporto Istat sulla copertura ridotta del bacino potenziale di utenza da parte dei servizi educativi per l’infanzia in Italia. 

Sono oltre tremila le aziende agricole autorizzate a svolgere una funzione di fattoria didattica per fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando – precisa la Coldiretti – sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Si tratta dunque – sostiene la Coldiretti – del luogo ideale in cui accogliere piccoli gruppi tenendo conto delle norme di sicurezza, distanza e igiene previste per la Fase 3 dal Dpcm dell’11 giugno e dalle ordinanze regionali. Quest’anno – precisa la Coldiretti – ad incoraggiare le famiglie in questa fase c’è il contributo, previsto dal DL Rilancio, di 1.200 euro per la baby sitter in ogni famiglia che sarà spendibile anche per i centri estivi e per i servizi all’infanzia. Il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti ha coinvolto negli ultimi venti anni circa 10 milioni di bambini di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.

Le fattorie didattiche possono svolgere un ruolo fondamentale – evidenzia la Coldiretti – nel sostenere le famiglie e i genitori, in particolare le madri, che rientrate al lavoro, con la fine delle lezioni scolastiche per offrire servizi educativi con particolare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Per questo la Coldiretti mette a disposizione, delle autorità sanitarie, politiche e amministrative competenti, la sua rete di Fattorie Didattiche, la propria esperienza, le proprie competenze in ambito educativo e didattico e i propri spazi e aule all’aperto per offrire sostegno ai genitori e ai bambini in piena sicurezza.

Non è un caso che – continua la Coldiretti – delle 43.399 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail appena lo 0,06% riguarda l’agricoltura dove peraltro non si è mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base delle denunce complessive di infortunio. Siamo convinti che la Rete delle fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte possa rappresentare, in questo momento di emergenza, un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando al contempo sollievo a questo segmento della didattica in campagna cosi innovativo, patrimonio dell’imprenditorialità agricola tutta al femminile”, afferma la pugliese Floriana Fanizza, leader nazionale di Coldiretti Donne Impresa.

 

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