Il calo delle produzioni nazionali di miele determinato dai cambiamenti climatici ha lasciato spazio alle importazioni dall’estero che nel 2022 sono cresciute del +12% per un quantitativo di oltre 26,5 milioni di chili, provenienti anche da Paesi che non sempre brillano per trasparenza e sicurezza alimentare.
E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione della giornata mondiale delle Api nel sottolineare che secondo l’indagine “From the hives” del Centro Comune di Ricerca (Ccr) della Commissione europea fra i campioni di miele importati nella UE fra il 2021 e il 2022, quasi 1 su 2 (46%) è sospettato di adulterazione.
Il numero in assoluto più alto – sottolinea la Coldiretti – viene fatto registrare dalla Cina (74%), con la Turchia che ha la percentuale relativa maggiore di campioni sospetti (93%) mentre il Regno Unito ha registrato un tasso campioni dubbi ancora più elevato (100%), probabilmente perché si tratta di miele prodotto in altri paesi e ulteriormente miscelato prima di essere rispedito in Europa.
Uno scenario preoccupante nel confronti dei quale è possibile difendersi con l’acquisto di miele italiano che è riconoscibile dalle indicazioni in etichetta, fortemente voluta dalla Coldiretti. Per questo i giovani della Coldiretti si sono mobilitati da Nord a Sud della Penisola con la campagna “God save the bees – Meno api meno futuro” a sostegno del #mieleitaliano sensibilizzando personaggi della politica, della cultura, dello sport e delle spettacolo.
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