Centinaia di ettari di terreno sono andati a fuoco a causa degli incendi che hanno devastato la Sardegna colpendo aziende agricole ed allevamenti con foraggi e piante di agrumi bruciati, senza dimenticare i danni a mezzi agricoli e impianti di irrigazione, elettrici e pompaggio. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti degli incendi divampati nella costa orientale della Sardegna, favoriti dal vento che non sembra fermarsi, mettendo a rischio agricoltura, turismo e l’incolumità delle persone con evacuazioni forzate.
Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature, a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – sono la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato in Italia volontariamente. Ci vorranno anni – precisa la Coldiretti – prima che le piante da frutto distrutte possano tornare a produrre con danni ambientali ed economici per le aziende.
La Coldiretti è impegnata in una azione di monitoraggio e di sostegno alle aziende colpite ma è anche importante l’azione di prevenzione e di attenzione. Nella lotta agli incendi è determinante la velocità di azione e sono proprio gli agricoltori sul territorio che costituiscono – conclude Coldiretti – una rete naturale e diffusa di sorveglianza, senza la quale il conto delle devastazioni sarebbe molto più pesante, ma che li espone anche a gravi rischi, specie in una situazione dove la siccità e le alte temperature favoriscono l’espandersi rapido delle fiamme.
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