Dalle serre spazzate via dal forte vento al grano distrutto dalla grandine, fino alle frane, ammontano a milioni di euro i danni causati nei campi dall’ultima ondata di maltempo che colpisce a macchia di leopardo lungo la Penisola, mentre la pioggia continua a impedire le semine mettendo a rischio le colture estive. Ad affermarlo è la Coldiretti sulla base di un monitoraggio sul territorio degli effetti delle precipitazioni che stanno colpendo le campagne da Nord a Sud.
In Sicilia le raffiche di vento hanno distrutto molte serre per la produzione di ortaggi – spiega Coldiretti – nell’area del ragusano e a Gela. Ma la situazione è grave anche in Lombardia a causa delle frane che hanno colpito la Valchiavenna, ma anche della grandine che si è abbattuta sul Pavese danneggiando almeno il 20% delle coltivazioni di orzo, frumento e foraggi come erba medica e loietto secondo la prima stima della Coldiretti sulle conseguenze della tempesta di ghiaccio, con chicchi grandi come nocciole. Nell’attuale fase stagionale con le piante in piena fioritura e le primizie in campo, la grandine – prosegue la Coldiretti – è l’evento piu’ temuto dagli imprenditori agricoli per la perdita dell’intero raccolto dopo in anno di lavoro.
L’andamento anomalo di questa primavera conferma i cambiamenti climatici in atto che nei campi si manifestano proprio – sottolinea la Coldiretti – con la piu’ elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali. Il maltempo è tornato ad abbattersi sull’Italia dopo un mese di marzo con straordinarie piogge e neve che ha fatto registrare la caduta del 74% di acqua in più rispetto alla media storica, secondo una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Isac Cnr.
Se le precipitazioni sono importanti soprattutto al sud dove nei principali invasi c’è bisogno d’acqua per scongiurare la siccità estiva, a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – nelle campagne sono le continue precipitazioni che impediscono l’inizio dei lavori primaverili nei terreni. Al centro nord – continua la Coldiretti – la pioggia non stop della coda dell’inverno ha fatto saltare le semine del mais e della soia fino alle patate con ritardi che cominciano a farsi consistenti.
Siamo di fronte all’ultima perturbazione in un inizio di anno iniziato con neve, pioggia e gelo che ha distrutto gli ortaggi in campo e provocato perdite consistenti nelle piante da frutto e soprattutto gli ulivi per danni complessivi che i nuovi effetti del maltempo fanno ora salire ad oltre 400 milioni di euro. Il clima impazzito del 2018 – conclude la Coldiretti – ha spaccato la corteccia, bruciato le gemme e spogliato dalle foglie almeno 25 milioni di piante di ulivo dalla Puglia all’Umbria, dall’Abruzzo sino al Lazio con danni che, a seconda delle regioni, incideranno tra il 15% e il 60% della prossima produzione.
COLDIRETTI – 335 8245417 – 06 4682487 – relazioniesterne@coldiretti.it – www.coldiretti.it