Interventi immediati per far partire la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma semplificando le procedure burocratiche per dare una speranza alle 25mila aziende agricole e stalle in difficoltà censite nei 131 Comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. E’ l’obiettivo indicato dal summit organizzato a Roma dalla Coldiretti con esponenti istituzionali e tecnici delle Regioni terremotate, alla presenza del presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini, in occasione della discussione in Parlamento del decreto legge sul sisma e della Manovra finanziaria.
A tre anni dal terremoto nelle zone terremotate mucche e pecore – ricorda Coldiretti – sono ancora tutte sfollate nelle strutture provvisorie allestite nel 2017, peraltro con gravi ritardi che erano già costati la vita a migliaia di animali, uccisi dalla neve e dal freddo. Una situazione che rischia di peggiorare in vista dell’arrivo dell’inverno e serve dunque un cambio di passo per far partire l’attesa ricostruzione. Ma occorre soprattutto spingere sulla ripresa dei paesi svuotati dal terremoto dove si registra ancora un crollo del 70% delle spesa che sta soffocando l’economia locale e il lavoro, a partire dagli agricoltori e dagli allevatori che sono rimasti nonostante le difficoltà.
Nel corso del summit è stato discusso il pacchetto di proposte “La terra non trema – il coraggio dei contadini” elaborato dalla Coldiretti come annunciato nel corso della manifestazione a Roma del 26 ottobre scorso, organizzata nel terzo anniversario del sisma, alla presenza dei rappresentanti istituzionali nazionali e delle Regioni e dei sindaci dei comuni colpiti. Si tratta – spiega Coldiretti – di una serie di misure a sostegno del processo di ricostruzione e di rilancio dei territori, finalizzate allo sviluppo economico delle imprese agricole.
“Serve ‘ricostruire’ le comunità locali e frenare lo spopolamento garantendo le condizioni necessarie affinché le persone tornino o restino a vivere e lavorare nelle aree terremotate” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “ciò sarà possibile solo introducendo degli strumenti che diano la possibilità di abbreviare i passaggi burocratici nelle ormai non più derogabili opere di ristrutturazione e ricostruzione”.
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