Hanno raggiunto i 65 milioni nel 2021 le importazioni dalla Russia in Italia di fertilizzanti che sono stati vietati dal quinto pacchetto di sanzioni approvato dall’Ue per la guerra in Ucraina. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base di Istat che evidenziano difficoltà nel commercio di fertilizzanti necessari in agricoltura per garantire la crescita delle colture. Un duro colpo per l’Italia che – sottolinea la Coldiretti – importava fertilizzanti anche dalla Bielorussia per 20 milioni e ben 55 milioni di euro dall’Ucraina.
Le sanzioni peraltro – precisa la Coldiretti – scattano proprio alla vigilia delle semine primaverili necessarie all’Italia per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali mentre in autunno le concimazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione. Alla mancanza di forniture si aggiungono le difficoltà determinate dai forti rincari con i prezzi che sono balzati – continua la Coldiretti – del +170% dei concimi con l’urea che supera i 1000 euro a tonnellata rispetto ai 350 euro dello scorso anno, il nitrato ammonico raggiunge quota record di 1000 euro euro a tonnellata, il perfosfato minerale è passato da 170 agli attuali 350 euro a tonnellata, mentre i concimi a contenuti di potassio sono schizzati da 450 a 850 euro a tonnellata, secondo Cai.
In questo contesto – precisa la Coldiretti – è importante il via libera richiesto dalla Coldiretti a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici. L’Italia – conclude la Coldiretti – infatti importa complessivamente fertilizzanti chimici ed organici e chimici per un totale di 980 milioni di euro, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat nel 2021.
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