Con la guerra in Ucraina che ha stravolto il commercio mondiale del cibo cresce la fame del mondo contro la quale diventa strategico il ruolo degli agricoltori di ogni parte del globo per garantire le forniture alimentari in un momento in cui i consumi devono fare fronte al balzo dei prezzi causato dall’impennata dei costi per le materie prime che pesa sulle famiglie di contadini impegnate nella produzione di cibo.
Per questo il riso della solidarietà arriva nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica per l’iniziativa nazionale “Abbiamo riso per una cosa seria” al fianco della Focsiv che coinvolge i contadini in Italia e nel mondo. Un grande movimento con i consumatori per la difesa della dignità dei lavoratori e per il diritto al cibo sano e di qualità per tutti, per sostenere le comunità rurali, richiedere politiche adeguate, per la sicurezza alimentare e la salubrità dei cibi, per promuovere il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, ai cambiamenti climatici, alle migrazioni.
La mobilitazione inizia domani sabato 14 maggio alle ore 10 nel mercato di Campagna Amica in via San Teodoro a Roma ed in tutta Italia e prosegue la domenica seguente (programma www.campagnamica.it) con dimostrazioni pratiche in cucina dei cuochi contadini e altre iniziative di conoscenza e valorizzazione del riso per risparmiare e tagliare gli sprechi. Per l’occasione verrà diffuso il report di Coldiretti su “Guerra, il riso nel mirino” con analisi, dati e commenti sull’impatto del conflitto in Ucraina per il cereale piu’ consumato al mondo.
In piazze, parrocchie e Mercati di Campagna Amica sono mobilitati oltre 3000 volontari pronti a offrire pacchi di riso 100% italiano della FdAI – Filiera degli Agricoltori Italiani, per una donazione minima di 6,00 Euro. I milioni di chicchi di riso contenuti nei pacchi della Campagna sostengono un unico grande progetto con 34 interventi di agricoltura familiare realizzati da 33 Soci Focsiv in 25 Paesi di 4 Continenti – Africa, America Latina, Asia ed Europa a sostegno delle comunità rurali, oggi ancora più in difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina.
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