L’Italia vive un luglio di fuoco con 3 incendi al giorno dall’inizio del mese e il moltiplicarsi di roghi su tutto il territorio nazionale, dal Veneto alla Toscana fino a Roma. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti su dati Effis in riferimento alle alte temperature che assediano l’Italia stretta in una morsa di calore senza precedenti che favorisce i roghi. Il caldo e l’assenza di precipitazioni con una devastante siccità – sottolinea Coldiretti – hanno, infatti, inaridito i terreni nelle aree più esposte al divampare delle fiamme.
Una situazione preoccupante in un 2022 che si è già classificato fino ad ora come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 45%, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr relativi al primo semestre.
Una dramma che il Paese è costretto ad affrontare – evidenzia la Coldiretti – perché se da una parte 6 incendi su 10 sono di origine dolosa, con i piromani in azione, dall’altra per effetto della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi nazionali si trova senza sorveglianza per l’assenza di un agricoltore che possa gestirli in un Paese come l’Italia dove più di un terzo della superficie, per un totale di 11,4 milioni di ettari, è coperta da boschi.
Ogni rogo – sottolinea la Coldiretti – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. Per difendere il bosco italiano – continua la Coldiretti – occorre creare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali.
“Occorrono interventi strutturali per ricreare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si sostengano quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “la necessità di cogliere le opportunità che vengono dall’economia circolare dotando il Paese di una riserva energetica sostenibile”.
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