Il caldo anomalo di inizio inverno sconvolge la natura e rischia addirittura di far ripartire le fioriture con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature e la perdita dei raccolti. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che gli effetti del fine anno bollente e senza precipitazioni dopo un autunno climatologico che si è classificato in Italia come il piu’ caldo mai registrato dal 1800 con una temperatura superiore di 2,1 gradi la media storica.
A preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è anche il rischio siccità soprattutto sull’Italia centro-meridionale, dove stanno emergendo i primi sintomi di stress idrico che, accompagnati alla scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica fanno scattare un campanello d’allarme. Senza dimenticare che se non arriva il freddo le popolazioni di insetti che causano danni alle colture potrebbero sopravvivere e svernare per attaccare i raccolti nella prossima primavera.
La mancanza di neve impedisce di creare le scorte idriche necessarie all’agricoltura ma a causa del vento caldo e secco, che soffia su boschi e pascoli asciutti da settimane senza pioggia, si moltiplicano anche – rileva la Coldiretti – gli incendi anche per l’azione dei piromani, contro i quali si invita a vigilare.
Il Natale al caldo con temperature superiori anche di 10 gradi la media conferma – continua la Coldiretti – la decisa tendenza al surriscaldamento della Penisola con effetti climatici e produttivi. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno già superato quest’anno i 6 miliardi di euro.
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