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Incendi: in Sardegna strage di pecore e ulivi secolari

23 Luglio 2024
Incendi: in Sardegna strage di pecore e ulivi secolari

Un intero gregge di 250 pecore distrutto dal fuoco, centinaia di ettari di pascoli, uliveti secolari e boschi bruciati, strutture danneggiate dalle fiamme. E’ il primo bilancio degli incendi che hanno colpito la Sardegna secondo il monitoraggio della Coldiretti. La situazione peggiore nel Nuorese. Emblematico è il caso di un allevatore 44enne di Orotelli (paese più colpito dai roghi nel territorio) socio della Coldiretti Nuoro-Ogliastra che, a causa del rogo, ha perso praticamente tutto il suo gregge e le strutture della propria azienda, mentre i cavalli sono dispersi dopo essere fuggiti per scampare all’incendio. Ma non è andata meglio ad altri agricoltori di aziende limitrofe che in queste ore stanno effettuando i rilevamenti per capire l’entità delle perdite subite. Da valutare anche la situazione degli uliveti secolari, dove il danno dal punto di vista ambientale e paesaggistico rischia di essere incalcolabile.

A spingere il propagarsi dei roghi sono il caldo record e i campi resi secchi dalla mancanza di acqua, con quasi 7000 ettari andati a fuoco in Italia da inizio luglio, secondo l’analisi Coldiretti su dati Effis. E la situazione rischia di peggiorare con la siccità che continua ad assediare le regioni del Sud. Sempre più drammatica la situazione in Sicilia dove agli effetti del clima che ha bruciato grano, foraggi, frutta e verdura e fatto strage di animali, si aggiungono le gravissime carenze infrastrutturali con le tubature che perdono anche la poca acqua ancora disponibile.

Italia divisa in due. Al Nord e al Centro si fanno, invece, i conti con il maltempo che torna ad abbattersi sulle regioni, dopo aver colpito nelle scorse settimane – secondo Coldiretti – campi di grano, riso, pomodoro e mais con gravissimi danni alle coltivazioni ma anche alle infrastrutture, tra capannoni, strade e serre. Da inizio luglio si contano 347 eventi estremi che si sono abbattuti sull’Italia, prevalentemente nelle zone settentrionali, tra nubifragi, grandinate e tempeste di vento, secondo l’analisi Coldiretti su dati Eswd.

 

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